Presentazione del restauro realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze di due sculture in cera
Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi mercoledì 20 marzo, ore 18:30
L’intenso volto di Velia realizzato da Attilio Selva nel 1914 e la Testa di Cristo di Ermenegildo Luppi del 1921: queste le due sculture in cera appartenenti alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi oggetto di un sapiente e impegnativo restauro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, diretto da Emanuela Daffra. Fondato da Ferdinando I de’Medici come manifattura di arredi in pietre dure, a fine Ottocento l’Opificio converte la sua attività al restauro, fondendosi poi con il Laboratorio restauri della Soprintendenza fiorentina dopo l’alluvione del 1966. Oggi questa prestigiosa realtà, nota con la sigla OPD e apprezzata a livello internazionale, è un istituto ad autonomia speciale del Ministero della Cultura, che opera come centro di competenza nazionale nel settore della conservazione di opere d’arte, svolgendo attività di restauro, ricerca ed alta formazione.
Laura Speranza, storica dell’arte che dirige il Settore di restauro Materiali ceramici, plastici e vitrei dell’OPD e la restauratrice Chiara Fornari interverranno per illustrare l’intervento eseguito sulle due sculture, che ha consentito di sanare fessurazioni e distacchi e ha restituito piena leggibilità alle opere già mortificate da pesanti depositi di polvere. Un lavoro, il loro, particolarmente attento e sensibile anche in ragione del fatto che è la cera il delicatissimo materiale di cui sono costituite le due opere. Soprattutto la condizione della Testa di Cristo di Luppi si presentava particolarmente critica prima del restauro poiché un vistoso cedimento della superficie in cera all’altezza dello zigomo sinistro di Cristo lasciava addirittura scoperta la struttura in gesso sottostante. Oggi, oltre a essere stata risanata dal punto di vista strutturale, l’opera ha recuperato la sottile cromia della cera che qui presenta venature quasi marmoree.
La cera di Velia fu esposta a Roma nel 1914, figurando alla Prima esposizione della Probitas per poi entrare dal 1920 nella collezione di Giuseppe Ricci Oddi. L’opera appartiene alla fase giovanile dell’artista (Trieste, 1888 – Roma, 1970) che a questa data soggiorna presso Villa Strohl-Fern, approdando a sculture dove coesistono saldezza volumetrica e vitalità espressiva. Data al 1921 l’acquisto della Testa di Cristo di Ermenegildo Luppi, che il collezionista piacentino compera direttamente dall’artista. La cera, la cui versione in bronzo è custodita presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, fu presentata alla Biennale di Venezia del 1920 ed è esemplare della produzione dell’autore, che nei temi dolorosi di carattere religioso trova la propria fonte di ispirazione più sentita.
I restauri sono stati resi possibili dal sostegno di Nordmeccanica Piacenza, che si è fatto carico anche di un altro intervento recentemente ultimato, quello condotto da Giuseppe De Paolis sullo studio de Il guado, dipinto di Antonio Fontanesi databile intorno al 1861. “È con grande orgoglio e soddisfazione che abbiamo sostenuto il prezioso lavoro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze nel restauro di queste due sculture in cera – commenta Alfredo Cerciello, CFO e Vicepresidente di Nordmeccanica – La conservazione del patrimonio artistico e culturale è un impegno che ci riguarda tutti e siamo onorati di poter contribuire al mantenimento della bellezza e della storia che queste opere rappresentano. Il nostro sostegno riflette il nostro profondo rispetto per l’arte e la nostra dedizione a preservare il nostro passato per le generazioni future. Grazie all’impeccabile lavoro dell’Opificio, queste sculture continueranno a ispirare e incantare gli spettatori per molti anni a venire.”
Dopo la presentazione, seguirà una breve visita alle opere restaurate.
Mercoledì 20 marzo, ore 18:30
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, via San Siro 13 – 29121 Piacenza
Ingresso libero
Informazioni: tel. 0523 320742; info@riccioddi.it