Quando l’aggiornamento è multidisciplinare: la formazione per operatori sanitari a Torino
di Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)
La Medicina è in progress grazie all’incalzante avanzamento della tecnologia, ma anche perché sono sempre più ricorrenti i Corsi di formazione con il riconoscimento dei relativi crediti formativi per l’Educazione Continua in Medicina (ECM), ossia un sistema di aggiornamento attivo (in Italia dal 2002), attraverso il quale il professionista sanitario si aggiorna per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze organizzative e operative del Servizio sanitario e del proprio sviluppo professionale. Tra questi quello sul tema: “Approccio multidisciplinare alla produzione e all’utilizzo degli emocomponenti ad uso non trasfusionale” (EUNT), che si è tenuto il 13 e il 20 novembre scorsi, organizzato dalla S.C. di Formazione e Sviluppo Professionale dell’Asl TO/1 e coordinato dal dottor Maurizio Giordano, direttore della S.C. di Odontostomatologia del Presidio Sanitario Martini. Vi hanno preso parte medici e tecnici di laboratorio dell’Asl TO/1, infermieri e altri operatori sanitari di Odontostomatologia, del blocco operatorio, poliambulatorio, etc. Il tutto incentrato sul corretto utilizzo degli EUNT, ossia la scelta del prodotto che meglio si addice alle esigenze clinico-terapeutiche. Per un breve approfondimento sullo svolgimento del Corso, ho intervistato la dottoressa Cristina Gentili, biologa referente dell’Antenna Trasfusionale dell’ospedale Martini (responsabile Dr.ssa Fammartino)
Dottoressa Gentili, due giorni di corso formativo su un tema che negli ultimi tempi ha visto acquisire sempre più importanza. Qual è stato lo spirito di tale iniziativa?
“Abbiamo pensato di organizzare due giorni full-time nelle giornate di 13 e 20 novembre organizzando il corso con un approccio multidisciplinare, al quale vi hanno partecipato medici trasfusionisti alla cui base vi sono le conoscenze scientifiche e biologiche degli emocomponenti, e medici specialisti delle diverse discipline interessate all’utilizzo degli EUNT. Nella prima giornata si è parlato della Medicina trasfusionale per la produzione e l’utilizzo degli emocomponenti, con particolare riferimento ai fattori di crescita degli stessi; ma anche un approfondimento sulla normativa nazionale e piemontese prendendo in rassegna tutto quello che può costituire un emocomponente”
Quali le specialità mediche coinvolte, a vario titolo?
“All’interno dell’ospedale abbiamo coinvolto varie figure come gli odontostomatologi, i chirurghi maxillofacciali, gli otorinolaringoiatri, medici e tecnici della radiologia interventistica, gli ortopedici, oltre ai clinici di Vulnologia, della medicina interna e della geriatria, etc.”
I docenti appartenevano solo alla vostra Asl?
“I docenti per ciò che riguarda la medicina trasfusionale appartenevano soprattutto agli ospedali Regina Margherita, Sant’Anna e CTO della A.O.U. Città della Salute e della Scienza, e del Centro di produzione di emocomponenti Carlo Marx, mentre per la parte di applicazione clinica sono intervenuti medici del Martini, città della salute e dell’ASL di Asti; il corso era indirizzato ai professionisti della nostra Asl ma anche ad esterni”
Quali i vostri rapporti con i Centri Avis di Torino e Pianezza?
“Con questi Centri siamo in rapporti operativi quasi quotidianamente, ma soprattutto con i Centri di riferimento dell’ospedale infantile Regina Margherita (OIRM) e l’ospedale ginecologico Sant’Anna. Tutti partecipano ai nostri Corsi sia come docenti che come discenti, e di volta in volta ci atteniamo alle loro indicazioni e procedure”