Raccontonweb: “Il narratore” di Roberto Rossi
Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco.
Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare.
Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento.
Quando aveva finito comparivano sempre, come per incanto, un pezzo di pane o una scodella di minestra e un bicchiere di vino.
In questo modo, raccontando, riusciva a campare.
Morì l’anno che, in paese, arrivò la prima televisione, come se quell’antenna sul tetto della vecchia osteria avesse infilzato anche il suo cuore.
Non l’ho conosciuto, io, ma me ne hanno parlato, come se fosse diventato lui stesso una delle storie che raccontava.
“Era un po’ matto” aggiungono sempre, ma quasi sottovoce.
C’è vento, stasera, e la TV non funziona.
C’è stato il passaggio al digitale ed il vecchio trabiccolo mostra, sui vari canali, solo una nebbia gracchiante.
Me ne sto lì col decoder in mano ed i fili che mi avvolgono come la vitalba attorno al tiglio in giardino.
Alla fine lascio perdere e mi siedo in poltrona, con l’orecchio teso alla porta. Potrebbe bussare qualcuno.
Ma forse sono un po’ matto anch’io.
Roberto Rossi
Avvocato con la passione della scrittura.
Per me fin ora è il racconto più carino!
concordo con Andrea!