Raccontonweb: “Per favore” di Marcella Onnis
Anche questa settimana vi proponiamo un racconto della nostra Marcella Onnis, ma vi ricordiamo che i vostri brani sono sempre graditi!
Trovate tutte le indicazioni sui (pochi) requisiti richiesti e sulle modalità di invio nel regolamento di Raccontonweb.
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Per favore
«Perché se tu mi avessi avvisato prima…»
«Sì, ma io non ci avevo proprio pensato.»
«Fammi finire, per favore.»
La forza gentile di quel per favore la fece ammutolire. Incredibile come quell’espressione di cortesia, di uso così comune, le si presentasse d’improvviso in una sfumatura del tutto nuova. Non era il suono di una carezza quello che lui le aveva dato, ma il suono di un ordine che non ammette repliche. Gentile sì, ma pur sempre un ordine. E quanto quella cortese fermezza l’aveva fatta sentire estremamente in difetto per averlo interrotto! Che incredibile potere di condizionamento può esercitare sugli altri la gentilezza, pensò.
Per settimane si esercitò a riprodurre quello stesso tono che lui aveva usato: “per favore!” no, troppo squillante; “per favore” no, troppo neutro; “per favore.” sì, così, abbastanza deciso e un po’ calante. Come esercizio successivo, quindi, cercò di immaginare situazioni e relative battute in cui usare appropriatamente quell’espressione con quel determinato tono.
L’occasione per testare l’efficacia della sua emulazione arrivò poco tempo dopo. Si trovavano a casa di lei, nel suo salotto, e chiacchieravano tranquillamente. Lui sedeva su una poltrona di fronte al divano su cui lei stava adagiata, separati da un basso tavolino di cristallo. Lui fece una pausa e lei subito ne approfittò: «Ti vieni a sedere qua, accanto me, per favore?»
Ma – vuoi per il tono usato, che forse non era quello giusto, vuoi per la forma interrogativa, vuoi perché meno impressionabile di lei – lui rispose: «Sto più comodo qui e preferirei restarci, se non ti dispiace.»
Se non ti dispiace. Che sfumatura perentoria e gentile ad un tempo assumeva d’improvviso in bocca a lui quell’espressione…