RaccontOnWeb: “Questione di POV – 2”
Anche questa settimana vi proponiamo un POV frutto del gioco letterario nato su aNobii, nel gruppo Il salotto di Madame Charpentier.
Stavolta trama e personaggi sono stati proposti da Luccio. La location è la Palestina, nel primo secolo dell’era volgare, e questa è la premessa fatta dall’ideatore del POV: «Tutti conoscono il detto di Gesù: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…”. Be’ se l’avesse detto veramente, forse meno persone l’avrebbero seguito. Gli interessava dire una cosa inconcepibile, ma non assurda. In realtà il detto originario, in aramaico, prevedeva che a non passare per la cruna fosse una fune, una gomena. Quando il suo insegnamento fu tradotto in greco, allora la lingua internazionale nel Mediterraneo, la parola che esprimeva l’immagine era originariamente kapelos, appunto ‘fune’. Ma siccome tra i primi cristiani non era molta la gente “studiata”, qualcuno storpiò la parola in kamelos, appunto ‘cammello’. Le due lettere nella scrittura greca sono facili a confondersi. La familiarità con l’animale in quelle regioni, e comunque l’evidente impossibilità della cosa, ha permesso a quello svarione di perpetuarsi nei secoli».
I personaggi (con relativi autori) sono la cruna dell’ago (Luccio), il cammello (Skimble) e la gomena (Tulip67).
Cruna dell’ago (al cammello)
Insomma, bestiaccia, la smetti di farti sotto continuamente? Brutto che sei! E poi sbavi sempre, e puzzi! Oh quanto puzzi! Ma cosa ti è saltato in mente? Guarda che sono abituata a ben altre relazioni: fili di lana, di lino, e anche di seta, sì. Quella che tu porti sul groppone fra le tue gobbe, e che chiedo sempre alla mia padrona di arieggiare e profumare un po’ prima di usarla, perché almeno un po’ della tua puzzaccia si dissolva. Pussa via, via di qui e non provare più ad avvicinarti!
Cammello
E come no adesso è colpa mia se m’hanno messo nel proverbio! Che ogni volta che qualche catechista apre bocca io devo mollare tutto farmi scartavetrare dalla testa alla coda! Che io c’ho pure la fobia degli aghi, chiedilo a tutti, che quando mi devo fare le analisi svengo, e che mia moglie i calzini li deve rammendare di nascosto. E per colpa di qualche buzzurro protocristiano io non faccio altro che spellarmi vivo, roba che ormai c’ho la dermatite cronica e l’alopecia abrasiva. Sono secoli che lancio appelli, alle autorità religiose, al WWF, all’Accademia per la salvaguardia dell’aramaico, ma pare che correggere una lettera sia più complicato che raggiungere il disarmo nucleare. Ho provato anche a interpellare dei ricchi, “ma scusate” gli ho detto, “ma preferite proprio andare all’inferno? Non è meglio se andate in paradiso e io non devo passare per la cruna, è una situazione che avvantaggia tutti”. Macché niente, tanto contano sempre su qualche condono. Dovevo nascere gattino, dovevo! Allora sì che tutti si commuovevano, diluvi di petizioni, video su youtube, iniziative di crowdfunding, col cavolo che qualcuno si permetteva di stirarmi un peletto. Ma invece il cammello, no che schifo, puzza, sputa, dà i calci, può pure schiattare il cammello. Oh mai una volta che la signora gomena si sia fatta avanti per chiarire l’errore! Noooo, lei se ne sta lì zitta zitta, che al massimo la fanno passare negli appositi anelli, tutti belli lisci e capienti, e non si deve grattugiare viva ogni volta che qualcuno è in vena di moralismo. Basta, la prossima volta che qualcuno mi invoca mi metto in malattia, che si trovino qualcun altro da torturare!
Gomena
ahhh…oggi qui in mare c’è una lieve brezza…si sta che è una meraviglia…è proprio vero il detto…”tra i due litiganti il terzo gode”…