Radio Mugello soffia su quaranta candeline
Era il 4 aprile del 1977 quando, grazie alla passione di un gruppo di giovani e meno giovani uniti dalla convinzione che si stavano aprendo spazi di libertà fino a quel momento impensati, Radio Mugello trasmetteva per la prima volta. Libertà di trasmettere, libertà di ascoltare. Divertimento e impegno. Creatività e nuova comunicazione. Persone diverse per formazione politica e culturale, di generazioni diverse ma unite dalla volontà di dar vita a qualcosa di nuovo al servizio del territorio. Una scelta che è stata una costante di tutta la storia della radio che allora si chiamava Mugello Full Music e tutti conoscevano come MFM.
Quella che è rimasta una delle più vecchie radio libere ancora in attività dell’intero panorama nazionale, festeggerà dunque con una lunga diretta, martedì 4 aprile, e poi, in maniera ufficiale sabato 8 aprile, in Piazza Garibaldi a Borgo San Lorenzo, con una festa dalle 10 del mattino a mezzanotte, con musica dal vivo e dj, interventi dei vari speaker, autorità e tanti semplici ascoltatori che passeranno a salutare la Radio che per quel giorno trasmetterà in diretta della bella piazza tra la Pieve di San Lorenzo ed il Palazzo del Podestà. Nel pomeriggio, ci sarà anche una divertente tombola con ricchissimi premi per tutti.
Radio Mugello ha una sua identità precisa che non è fatta solo da chi conduce i programmi, ma dalla sua storia e dalla volontà di voler conservare lo spirito di servizio che l’ha sempre distinta e che ancora oggi la fa essere la più ascoltata nel territorio del Mugello. Ancora oggi molti ricordano le trasmissioni sulla ricostruzione della Ferrovia Faentina, le inchieste sulla mancata apertura del nuovo Ospedale del Mugello, il vivace dibattito sulla costruzione dell’invaso di Bilancino, le rubriche culturali del professor Giuseppe Alpigini, le riflessioni di Massimo Biagioni, le ironiche considerazioni di Guido Molinelli sulla vita amministrativa locale, il liscio a cui si dedicavano con divertita passione i fondatori “anziani” Mario e Elena Dreoni. O, qualche anno dopo gli scherzi e l’ironia di Leonardo Ubaldi. Una diversità, anche di programmazione musicale, che nel corso degli anni ed ha permesso alla radio di raggiungere una fascia di ascoltatori, di età anche molto diverse, che magari si trovano accumunati nell’ascolto del “Grammofono”, che va in onda ininterrottamente da oltre 25 anni proponendo musica del passato.
Uno dei punti di forza della radio è sempre stata l’informazione con numerosi notiziari locali brevi e due notiziari di approfondimento, le rubriche di annunci, libri, ecologia e spettacolo. E poi lo sport che fin dai primi anni permetteva di portare in diretta nelle case dei mugellani gli avvenimenti locali e in particolare il calcio dei dilettanti con risultati sorprendenti. Ancora oggi questo è un settore trainante della programmazione radiofonica, che può contare su un’aneddotica sterminata di episodi divertenti che hanno visto protagonisti collaboratori e cronisti che hanno fatto la storia della radio, alcuni dei quali ormai scomparsi. Il ruolo di strumento di servizio si è manifestato anche con scelte che erano uniche nel panorama radiofonico non solo locale: per esempio la rubrica di annunci di lavoro a uso delle aziende della zona che ancora oggi riscuote grande interesse da parte degli ascoltatori e che con internet trova una platea di utilizzatori ancora più ampia.
Molte cose sono cambiate negli anni, ma Radio Mugello mantiene volutamente questa caratteristica “artigianale”, che non va confusa con l’approssimazione e che ne è un elemento distintivo rispetto all’inutile rincorsa ad emulare i grandi network nazionali. Tanti sono i giovani e meno giovani che si alternano, per pura passione, con trasmissioni che si susseguono con cadenza settimanale, con la diretta a farla da padrona, con gli studi di trasmissione che in alcune occasioni diventano studi live in cui fare musica dal vivo. Sono qualche centinaio gli speaker che in questi anni si sono alternati ai microfoni nelle varie fasce orarie affiancandosi alle voci storiche di Leonardo Romagnoli ed Andrea Cini, che con compiti e caratteri molto diversi hanno in questi anni traghettato la radio nell’era del digitale, delle app, della rete.
Fonte Ufficio stampa Radio Mugello