Ricordo di un amico umanista
di Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)
Sono trascorsi oltre tre lustri da quando un gruppo di amici, “capitanati” dal dottor Carlo Vercelli, facevano nascere con spontaneità, e quindi in via informale, quello che sarebbe diventato noto come il Gruppo Leonardo Incontri. Un sodalizio che nella serata del terzo giovedì del mese, vedeva la partecipazione di alcune decine di persone: cultori nelle (più svariate discipline) e semplici appassionati di scienza ed umanistica che si riunivano nella sala del Circolo del Golf di Torino, e successivamente nella sede torinese di Palazzo S.V.O.L.T.A., per una cena conviviale e al seguito per ascoltare conferenze dai svariatissimi temi volti alla reciproca crescita culturale, od ancor meglio, all’arricchimento del proprio bagaglio accademico e professionale.
Questa realtà, che Carlo Vercelli (medico veterinario per decenni nel settore animali da compagnia, socio fondatore dell’Ambulatorio Veterinario Associato, oggi diretto dai figli Antonella e Andrea) ha voluto e condotto con determinazione, trovando riscontro grazie al suo credo nella Cultura a tutto tondo, quasi a voler contribuire con le molteplici proposte un “ripasso” o una iniziale formazione per i convenuti. Ma come tutte le iniziative, solitamente dettate dall’altruismo e dalla sensibilità per gli eventi sociali, quella del sodalizio “Vercelliano” ha avuto come spunto emozionale i tragici eventi dell’11 settembre 2001; una sorta di moto propulsore trovando, anche in chi scrive, la massima condivisione tanto da consolidare sentimenti di solidarietà e di amicizia. Nel giro di qualche mese le frequentazioni agli incontri si sono intensificate dando ampio respiro a temi tanto scientifici quanto più semplicemente divulgativi, per i quali sono intervenuti relatori anche di chiara fama: medici, psicologi, artisti, musicologi, fisici, biologi, ingegneri, giornalisti, docenti universitari, letterati, poeti, ufficiali delle Forze dell’Ordine e tanti altri. Un corpus di tutto rispetto che ha coinvolto con accesi e coinvolgenti dibattiti un uditorio di qualunque censo o stato sociale; e qui mi corre doveroso sottolineare la sensibilità e l’intelligenza del dott. Vercelli tanto da riscuotere quella ammirazione che lo ha sempre contraddistinto, quale Uomo e quale Professionista.
Ma non solo. Una ulteriore caratteristica che ha fatto da sfondo al suo Essere era il suo apporto tanto umanistico quanto carismatico, sapendo dosare ilarità e serietà al tempo stesso. Inoltre, la sua verve, per organizzazione e fantasia, lo ha reso una sorta di principe della comunicazione tout court, quindi un catalizzatore poiché l’attenzione dell’uditorio mai si disperdeva…, favorendo così interventi in dibattito per gli accorati approfondimenti. La profondità del suo pensiero richiamava senza presunzione il sommo Leonardo (intitolandone il sodalizio) in quanto il più eclettico del Rinascimento italiano, «… e noi pensiamo – come ha dichiarato in una intervista – che Torino, che sta perdendo la propria monocultura industriale, debba fare riferimento alle idee, alla fantasia ed alla creatività di quel meraviglioso periodo storico». Oltre che convinto assertore del concetto che la cultura unisce e non divide, volto a favorire la nascita o il mantenimento dei rapporti umani e a soddisfare i bisogni intellettuali, ha contribuito a superare momenti di sconforto o di paura attraverso il dialogo tra i soci.
Scomparso nell’ottobre scorso, all’età di 85 anni, ha lasciato a noi tutti l’eredità del suo saper essere verso la Persona e verso gli animali; ma personalmente non posso sottacere la sua generosità composta, mai banale, manifestandola in silenzio e nascondendo la sua espressione dallo sguardo riconoscente dei suoi… beneficiati. Pensando oggi all’amico Carlo Vercelli, annoverandolo tra le persone più buone e caritatevoli credo che sia una espressione eufemistica, poiché l’aver potuto fruire nozioni di cultura e saggezza, mi rende debitore e quindi nel dovere di far conoscere questo breve ritratto.