Il Ciufer promuove l’edizione 2013 di “Ridatemi il treno”
Ridatemi il treno edizione 2013
Circa un anno fa a Forlì si organizzava una particolare forma di protesta per portare a “gloriosi splendori” il centro romagnolo e chiedere il ripristino di alcuni treni, tra cui quelli a lunga percorrenza, come l’Intercity Milano – Crotone, simbolico ponte di unione sul territorio nazionale e chiedere ex- novo il collegamento ferroviario con il Sud del Paese.
La protesta, quanto mai singolare, ha visto la partecipazione di alcuni VIP del tessuto romagnolo e un gruppo di amici che “armati” di valigia di cartone, hanno occupato lo spiazzale della Ferrovia Forlivese e manifestato in modo creativo il disagio creato dalla soppressione del collegamento, raggiungendo l’attenzione dell’opinione pubblica, nonché, delle testate giornalistiche nazionali con il titolo di “Ridatemi il treno và”.
Anche quest’anno ci sarà un’ iniziativa per sollecitare il ripristino del collegamento ferroviario promossa dal CIUFER (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali) con conferenza stampa nazionale fissata in data 1 giugno 2013.
Ovviamente condivido e aderisco alla doverosa iniziativa avvalorando la manifestazione con il contributo di due testimonial d’eccezione: Francesco Guccini e Pippo Giordano.
Per convincere Francesco Guccini a farsi fotografare per l’iniziativa ho dovuto inventarmi uno slogan che in parte gli appartiene:
“Ridateci – La locomotiva Perduta- Intercity Milano – Crotone” Euristeo Pendolare.
Sono riuscito ad incontrare il cantautore, in questi giorni in giro per l’Italia a presentare il suo nuovo libro dal titolo: “Dizionario delle cose perdute”, citandogli il titolo di una delle sue canzoni “La Locomotiva” e mostrandogli lo slogan coniato anche grazie alle parole di quella sua canzone, e rendendolo partecipe della manifestazione organizzata e dello slogan nel quale una cosa perduta c’è: la locomotiva!
L’altro aiuto è stato apportato dall’ onorevole contributo di Pippo Giordano, ex ispettore DIA (Direzione Investigativa Antimafia) di Palermo, uomo in prima linea nella lotta alla mala vita di Cosa Nostra negli anni Ottanta. Ha collaborato con Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Ninnì Cassarà e la sua esperienza è diventata un libro, dal titolo “Il sopravvissuto”, in seconda ristampa per le Edizioni Castelvecchi. L’ispettore Giordano è unico superstite di una stagione di sangue e non perde occasione per ribadire alle vecchie e alle nuove generazioni l’importanza di un mondo senza mafie, nel pieno rispetto della legalità e della giustizia. Sempre impegnato nelle scuole, nelle università, nelle associazioni e nelle piazze di tutta Italia, per conferenze e incontri divulgatori, ha aderito all’iniziativa con lo slogan: “Pippo Pendolare – Ridatemi il treno và” come si evince dalla foto.
Le sue ultimissime interviste su Rai1, Radio Radicale, il Manifesto, il Fatto quotidiano …
E speriamo che riavrò il treno per scendere a Rossano.
Ripropongo l’invito di vedere il bellissimo video: Ridatemi il treno và. http://www.youtube.com/watch?v=5e7ROrUKWVk
Un cordiale saluto
Euristeo
Ecco alcuni link su Pippo Giordano:
La Repubblica: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/10/07/falcone-borsellino-cassara-parla-il-sopravvissuto.html
www.caffenews.it: http://www.caffenews.it/legalita-antimafie/31444/pippo-giordano-un-romantico-patriota-siciliano/
Il sole 24 ore: http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-07-19/sopravvissuto-strage-amelio-194005.shtml?uuid=Ab6HEZAG
Pippo Giordano al Premio Agenda Rossa 2012: http://www.youtube.com/watch?v=Zuraif3l7dM
CIUFER
Il 1 Giugno presenteremo ufficialmente, in conferenza stampa simultanea in tutta Italia, il CIUFER e il nuovo sito web che raccoglie documentazione ed elementi organizzativi. In ogni sede in cui è presente un referente CIUFER incontreremo la stampa, le TV i media, per affermare la nostra presenza e il valore della nostra battaglia. Seguiteci sul sito www.ciufer.it (ancora in costruzione, ma al 1 Giugno sarà pronto!!). Chi ha voglia di partecipare al nostro movimento si faccia avanti. Siamo già tanti e saremo… ancora di più…
Questa iniziativa è promossa dal CIUFER (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali), un’associazione spontanea (di cui fanno parte decine di Comitati di Pendolari del treno e molti cittadini che hanno a cuore le sorti del trasporto ferroviario regionale).
Il sistema ferroviario nazionale sta subendo una trasformazione che si traduce in un generale squilibrio nel diritto alla mobilità dei cittadini; si è scelto di privilegiare l’Alta Velocità concentrando ingentissime risorse su nuove linee (il cui costo unitario è risultato straordinariamente più elevato rispetto a quello di linee analoghe in altre nazioni europee) e su servizi destinati ad una componente di utenza limitata. In effetti nell’ultimo decennio gli investimenti per servizi ordinari e regionali sono stati minimi, di contro ingentissimi quelli per l’alta velocità (rapporto 4:100), mentre il rapporto fra utenza (pendolari) sulla breve percorrenza e utenti del TAV risulta del tutto inverso (2,9 milioni spostamenti locali giornalieri contro 300 mila spostamenti sulla lunga distanza). Uno squilibrio fra domanda e offerta incredibile; peraltro lo squilibrio è multiplo e pesante sotto diversi punti di vista: il TAV favorisce le relazioni fra le metropoli d’Italia, spesso marginalizzando il resto del territorio; il TAV è fruibile solo dalle popolazioni del Nord Italia (si ferma infatti in Campania, con soluzione di continuità a Sud); il TAV presenta tariffe costose (accessibili solo a ceti a reddito medio-alto) e quindi è discriminante; il TAV non si integra con le reti regionali; il TAV non raggiunge le aree periferiche, collinari e montane.
La consapevole e scientifica destinazione di risorse sul TAV ha fatto il paio con una politica tesa all’abbandono delle reti esistenti e dei servizi ordinari a lunga percorrenza, regionali e delle ferrovie minori. Si è andato depauperando e degradando un patrimonio di infrastrutture, strutture e stazioni che era stato edificato in oltre un secolo e che aveva contribuito ad unire l’Italia, a favorire gli scambi di persone, culture, merci, a sviluppare intere aree del paese. Dimentichi dell’energia, delle risorse umane e finanziarie, dei saperi e delle tecniche costruttive storiche espresse dall’ingegneria italiana, si è sacrificato tutto sull’altare del mercato e dei profitti, nella logica thatcheriana scellerata e perdente del privatizzare a tutti i costi.
Il servizio ferroviario è stato affossato attraverso una miriade di azioni deleterie, sempre giustificate da sedicenti motivazioni efficientiste; si è così assistito nel tempo a fenomeni quali:
• Manutenzioni ritardate o non eseguite, fino a rendere le linee impraticabili o spezzate in tronconi di scarsa utilità;
• Eliminazione dei binari di precedenza e d’incrocio, specie nelle stazioni di testa (c. d. Rete snella);
• Tagli di migliaia di km di linee (solo nell’ultimo anno sono state falcidiate decine di linee regionali in tutta la penisola);
• Cancellazione di migliaia di corse;
• Cancellazione dei treni a lunga percorrenza fra Nord e Sud del paese e treni notte;
• Autoservizi sostitutivi, spesso di qualità modesta, in parallelo;
• Coincidenze estremamente scomode;
• Invecchiamento del materiale rotabile, senza rinnovo o potenziamento adeguato;
• Peggioramento continuo dei servizi in termini di offerta e qualità (pulizia, servizi agli utenti, sicurezza);
• Orari mal concepiti, non coordinati, spesso modificati senza preavviso, sempre più frequenti soppressioni di corse.
Le manifestazioni locali dei pendolari e dei cittadini, occasionali, magari anche forti e partecipate, pur numerose e frequenti, non riescono a smuovere i vertici di governo. Politici e gestori dei servizi assumono promesse vaghe e lasciano sbollire la rabbia dei cittadini, lasciando insolute le questioni e rinunciando al rilancio delle Ferrovie Regionali.
Noi vogliamo organizzare le forze ed attivare forme di lotta e di rivendicazione più incisive, secondo strategie chiare e azioni innovative, chiamando a raccolta i movimenti diffusi sul territorio per dar loro una stessa voce, una voce però molto forte. Vogliamo dire ai ministri, agli assessori regionali, ai dirigenti delle Ferrovie, ai Moretti di turno che ci siamo stancati dei loro giochi sulla pelle della comunità. Vorremmo far capire che siamo determinati e abbiamo numeri, competenze e capacità per essere incisivi; lo facciamo con delle proposte, lo facciamo in modo costruttivo, la facciamo con alcune iniziative di mobilitazione a scala nazionale.