Raccontonweb: “Riflessioni” di Gigi Giussani
Riflessioni
No, mi dico.
No.
Eppure osservando con attenzione, io quella persona la conosco.
Un viso ovale da cui emergono occhi sorridenti,
incorniciati da un mare in tempesta di barba e capelli brizzolati, ed un naso che fa da tettoia ad una bocca timida, che, nascosta da baffi incolti,
fa capolino con una smorfia all’insù.
Un eterno ebete ottimista. Senza alcun dubbio.
Guarda guarda, ora si tocca la fronte con le dita rugose che tastano la pelle,
scandagliandola, alla ricerca di brufoli.
Oramai, vista l’età, andati in pensione.
Indossa una maglietta dal sapore estivo. Un divertente e popolare personaggio Disneyano che, surfando, viene investito da un’onda gigantesca.
Il personaggio si chiama Pippo.
Ecco, il tipo ora si mette gli occhiali. Non sono occhiali da sole ma semplici, pesanti occhiali da vista e, vista l’età, prossimi alla sostituzione.
Ora noto con precisione che ha diverse rughe sul volto, che lo hanno quasi sommerso come il povero amico di Topolino.
Due vecchie glorie. Entrambi sorridono sotto un mare di pensieri e preoccupazioni. Cose che tutti noi, chi più chi meno, abbiamo ricevuto dal destino che le nostre scelte di vita hanno influenzato.
Non sempre negativamente, comunque.
Attraverso quegl’occhi riesco a vedere fino in fondo, giù, nei segreti più reconditi.
Tatuaggi di ricordi. Di emozioni. Di esperienze.
Vedo l’Alfa e l’Omega. Lo Yin e lo Yang. L’Inizio e la Fine.
La fine. Sì. Ch’é poi quella cosa che ci aspetta quando tutto finisce, appunto. E lascia che questa fine abbia un nuovo inizio. Un inizio nuovo. Appunto.
Lo guardo ancora un momento prima di spegnere la luce che illumina lo specchio.
Lo guardo per capire cosa c’è da capire ma non riesco a venirne a capo.
Ecco, il tipo ora se ne va a dormire col suo onnipresente sorriso.
Avevo ragione.
Un eterno ebete ottimista.
Gianluigi Giussani
Di questo autore abbiamo già pubblicato i racconti “Max” e “Onde”
Guardarsi con gli occhi di un altro, per capirsi o anche solo per sorridere di sè.
Dovrebbe far parte della nostra ginnastichetta quotidiana.
Fulvio
La metafora dello specchio ad indicare lo sguardo rivolto all’interioritá. Non é un Dorian quel personaggio che si guarda allo specchio e cerca di scrutare i recessi della propria anima.
É soltanto un eterno (ebete… non direi proprio) ottimista che in ogni dove riesce a scorgere grani di positivitá,contagiando anche chi gli sta intorno. Le rughe,poi,sono solo trofei,un vanto di vita vissuta.
Grazie,Gigi,una buonadomenicaatutti.
ciao,Lucia
Sono felice di avere scoperto, anni fa, “Il mio giornale”. Non certo perchè sono considerato a tutti gli effetti autore, e pubblicato, ma sono felice soprattutto per aver avuto l’occasione di conoscere, attraverso questo “umano” giornale web, persone quali Marcella, Francesca e Lucia che mi hanno riempito il cuore di affetto, cosa non comune di questi tempi.
GRAZIE dal profondo del cuore.
VVB.
Gg – poco più di niente -.
Grazie a te, Gigi
Grazie Fulvio. Grazie Lucia. Grazie Marcella. Di cuore.
Grazie a te, Gigi, 🙂
Mi piace molto la definizione di “umano” per questo giornale, punto di incontro e di condivisione di “pensieri e parole”.
Un caro saluto a te e a tutti i lettori, nonchè alle immancabili Marcella e Francy.
ciao, Lucia