Rimembrando aiuole fiorite: constatazioni di una cittadina triste e delusa
Riceviamo e pubblichiamo da una lettrice sarda quella che lei stessa definisce come una “constatazione di una cittadina triste e delusa”:
C’era una volta… in tempi non tanto lontani, un paesello ridente: il mio!!!
Affacciato sulla strada provinciale, quasi a voler salutare, orgoglioso, i passanti che ammiravano le rigogliose piante e i numerosi coloratissimi fiori. Era inebriante il profumo di terra bagnata di fresco e zappata da braccia di persone laboriose, non avide di denaro gratuito.
Ora i forestieri tirano dritto; gli alberi non sono più tanto rigogliosi; le fresie, gli iris e i tulipani sono spariti. E non perché è estate…
Chi finge di guadagnarsi i soldini spazza, spudoratamente, le aiuole anziché zapparle e ignora l’esistenza di un sistema di gocciolatoi ben visibile. Chi crede di sovraintendere guarda e passa. Intanto io e il mio paesello piangiamo e lanciamo disperati un SOS.
Chi ci restituirà ciò che allietava la vista? E ancora: costa tanto spazzare le strade e svuotare i cestini maleodoranti di porcherie varie?
Gli onesti hanno il dovere di onorare le promesse fatte qualche tempo fa.
Lettera firmata