Salone del Gusto e Terra madre: presentata oggi a Torino l’edizione 2014
Mancano due settimane all’apertura della biennale celeberrima manifestazione nota come Salone del Gusto e Terra Madre 2014 e gli organizzatori – Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino -, nel corso della conferenza stampa odierna a Torino, hanno colto l’occasione per presentare le ultime novità, i personaggi che parteciperanno e il fitto programma di appuntamenti che coinvolgerà la Regione Piemonte ma anche tutta Italia per tutto il mese.
Tra gli intervenuti, Franco Fassio, Docente di Ecodesign della Gastronomia, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, ha esordito con un discorso condiviso ed apprezzato: «Rinnovando l’impegno verso il territorio e l’ambiente grazie al progetto di evento a ridotto impatto ambientale, quest’anno lanciamo una nuova sfida. Il nuovo progetto vuole agire anche sugli aspetti della sostenibilità a livello sociale, culturale, sensoriale ed economico nelle prossime tre edizioni. Ecco quindi molte nuove iniziative, tra cui Gesti Naturali, il laboratorio dedicato a famiglie di diverse nazionalità in cui si utilizzano tutti i sensi per superare le barriere linguistiche, il Percorso guidato per sordi in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi del Piemonte, le attività e i servizi del Salone family friendly e la presenza dell’Area Slow Kids, dedicata ai più piccoli» continua Fassio. Questi sono solo alcuni esempi sotto la lente dei ricercatori del Systemic Event Design (S.Ee.D), il progetto realizzato con il coordinamento scientifico dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e la collaborazione di Design Sistemico Politecnico di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali Alimentari dell’Università di Torino e di SocialFare®, primo Centro per l’Innovazione Sociale italiano con sede a Torino.
«Mai come in questa edizione del Salone del Gusto e Terra Madre abbiamo la responsabilità di fare bene e di trasmettere i messaggi che ci arrivano dalla rete». Daniele Buttignol, segretario generale di Slow Food Italia, descrive l’evento. «E questo perché viviamo un momento storico e sociale davvero delicato. In Italia, con la crisi economica accentuata dall’embargo russo e dai fattori climatici, e all’estero con l’epidemia di ebola e le troppe guerre che devastano Europa e Medio Oriente. Situazioni solo apparentemente lontane, che in realtà ci coinvolgono direttamente e ci pongono di fronte a scelte difficili», continua Buttignol. Il riferimento all’Africa è chiaro: da sempre questo continente è al centro dei progetti di Slow Food e quest’anno si aspetta a Torino la delegazione più numerosa di sempre. «Pur a malincuore, non ci saranno i delegati provenienti dai Paesi colpiti dal virus. Questo non significa che li stiamo abbandonando, anzi: siamo in contatto costante con i nostri referenti, a cui inviamo aiuti economici, cibo e medicinali. Ecco allora che questo evento sarà anche e soprattutto per chi sarà a Torino ma anche per chi non ci sarà, per raccontare le loro storie e far sentire la loro voce. Solo così si rafforzerà quella diplomazia del cibo di cui la rete di Terra Madre è la vera rappresentante», conclude Buttignol.
«Questa è una manifestazione che sta molto a cuore alla Regione Piemonte. Le parole di Buttignol descrivono il mondo in cui vorrei i miei figli vivessero, in cui si parla di biodiversità, del ridare centralità alle storie personali, di consapevolezza, responsabilità e cibo come prodotto e non come merce», esordisce Antonella Parigi, Assessore alla Cultura, Turismo della Regione Piemonte. «Ecco, questa è la mia idea di cultura: Slow Food ci ha insegnato a capire chi siamo davvero nei nostri territori, qual è l’asse su cui muoverci se vogliamo essere competitivi a livello globale. Bisogna lavorare insieme e difendere la nostra identità: per questo sono molto grata alla concezione del mondo che sta dietro Slow Food, ancora più importante dell’impatto economico che la manifestazione ha sul territorio».
«Spesso e volentieri non ci si rende conto che una manifestazione come questa richiede una passione e una dedizione continua, che poi si manifesta in 5 giorni. È necessario un impegno costante per tenere viva questa rete, affrontando problemi reali e complicati», afferma Maurizio Braccialarghe, Assessore alla Cultura e Turismo della Città di Torino. «La confluenza tra Salone del Gusto e Terra Madre era un passaggio naturale, da un lato avevamo le eccellenze dell’enogastronomia e dall’altro il senso della rete, di rapporti con le comunità e con un certo tipo di logica non massificante da grande industria alimentare. Questo è il mondo in cui c’è un’attenzione ai temi della sostenibilità, della responsabilità verso ambiente e culture. Torino è diventata nel tempo una reale capitale mondiale del cibo, in cui si bada all’essenza e al suo significato più profondo, e questo è uno degli asset principali della nostra identità sul territorio. Quest’anno più che mai l’evento coinvolge tutta la città di Torino, con la mostra di Oliviero Toscani e le molte iniziative organizzate fuori dal Lingotto. Il 2014 deve essere la vera apertura della riflessione sul tema dell’alimentazione in vista di Expo 2015. Sono sicuro che anche il Salone del 2016 saprà raccogliere le sfide lasciate dopo Expo».
Barbara Lupi