Salute: Fondazione Endometriosi, bene decisione EFSA su Bisfenolo A

Non possiamo che accogliere con favore la proposta dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, di ridurre il consumo umano di Bisfenolo A (BPA), una sostanza chimica pericolosa per la salute presente in diverse tipologie di contenitori per bevande e alimenti. Si tratta di un nemico che conosciamo bene e del quale ci occupiamo da tanti anni con l’attività di ricerca della nostra Fondazione”. Lo afferma il prof. Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi (FIE), che aggiunge: “Secondo le evidenze scientifiche a supporto della genesi dell’endometriosi che la FIE ha raggiunto già nel 2010, con uno studio condotto alla guida di un gruppo di ricercatori delle maggiori università italiane, si è scoperto che il Bisfenolo A può alterare l’equilibrio endocrino, soprattutto nella fase dello sviluppo del feto all’interno dell’utero e nella prima infanzia, ed essere causa anche dell’endometriosi, oltre che dannoso per tutto il sistema riproduttivo, nervoso e immunitario”. 
Una tesi, la nostra – continua il presidente di FIE -, avvalorata recentemente da un nuovo studio di scienziati dell’Università del Missouri che dimostra che la trasmissione diretta del Bisfenolo A da una donna in gravidanza al proprio bambino, attraverso la placenta, potrebbe avere un impatto negativo sullo sviluppo cerebrale del feto”.
La proposta dell’Efsa, dunque, di abbassare il livello massimo giornaliero tollerabile di assunzione di BPA di 100.000 volte rispetto alla soglia attuale consentita, è un importante e decisivo passo in avanti nella tutela della salute delle donne, anche di quelle che ancora devono nascere”, conclude.

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