Santa Flavia (Pa): Il ritrovamento della tomba romana un input in più per il futuro turistico. L’intervista al sindaco
di Giusy Chiello
Venerdì 24 febbraio, intorno alle 13.00, a Santa Flavia (Pa), durante alcuni saggi per la realizzazione del sottopassaggio ferroviario, è rinvenuta una tomba che probabilmente appartiene al periodo romano. L’antica sepoltura si trova sotto un manufatto, composto da due nicchie, scavato sul tufo di circa un metro per 50 centimetri, e un altro manufatto più largo. Il resto archeologico ritrovato potrebbe risalire ad un periodo vicino a quello in cui sarebbe sorta Solunto, la città ellenico-romana, sita nella parte alta di Santa Flavia.
Il sindaco di Santa Flavia, Antonio Napoli, emozionato per la scoperta ci ha informato di quali sono gli obiettivi che l’amministrazione si prefigge sia in termini turistici che per il bene dei cittadini, riguardo l’argomento.
-Signor sindaco, da dove nasce l’idea di iniziare degli scavi nei pressi di piazza Stazione?
Nessuna idea malsana. Gli scavi in atto sono stati concordati con la Soprintendenza ai BB.CC.AA. al fine di verificare, considerata la vicinanza della necropoli fenicio-punica, la presenza nelle aree prospicienti l’attuale stazione ferroviaria di testimonianze archeologiche. Tale necessità deriva dall’esigenza di realizzazione da parte di Rete Ferrovie Italiane dei lavori per la realizzazione del sottopasso ferroviario che consentirebbe di risolvere una problematica atavica del nostro territorio, oggi diviso in due dal passaggio a livello che rimane chiuso per almeno 9 ore nell’arco di una giornata, creando notevoli disagi alla popolazione ed all’economia insediata nell’area. Il progetto definitivo per la realizzazione del sottopasso è stato presentato alla Soprintendenza per l’acquisizione del parere. Di concerto con Rete Ferrovie Italiane, il Comune di santa Flavia e la Soprintendenza si è stabilito di effettuare una campagna di saggi archeologici al fine di escludere che i lavori per la realizzazione del sottopasso potessero interessare testimonianze del passato in quell’area. Ebbene, da uno dei saggi è emersa la presenza di alcuni manufatti la cui datazione la lasciamo agli esperti, che ad oggi non si sono ancora espressi nel merito.
-Sono previsti altri scavi a Santa Flavia?, In quali zone?
Chiaramente no. Stiamo supportando finanziariamente questa campagna di scavi insieme ad RFI al solo fine di escludere la possibilità che i lavori possano interessare testimonianze archeologiche sul nostro territorio.
-Il ritrovamento di questa tomba potrebbe essere un modo per valorizzare ancor di più la città e le rovine di Solunto?
Lo spero. Infatti, in questi anni ci siamo impegnati per portare a soluzione la problematica della presenza del passaggio a livello ferroviario che tanto nocumento apporta al territorio, creando altresì un serio problema per la sicurezza. I fatti di cronaca degli ultimi anni testimoniano la pericolosità dell’attraversamento pedonale del passaggio a livello, con numerose vittime, soprattutto tra i giovani. La realizzazione del sottopasso consentirebbe di mettere in sicurezza l’area evitando alla gente di attendere dietro le sbarre almeno una mezzora ogni volta che passano i treni.
Quest’opera chiaramente è un’esigenza del territorio che deve progredire e deve guardare avanti. Ma, di fronte al ritrovamento di una testimonianza archeologica di valore, che si verrebbe ad aggiungere all’enorme patrimonio già presente sul territorio ed in grado di innescare un volano economico duraturo incrementando i flussi turistici ed animando l’economia insediata, potremmo anche ripensare l’intervento spostandolo in altre aree, sicuramente meno funzionali all’opera, ma in grado di contemperare le diverse esigenze cui il territorio deve dare risposte.
-L’Amministrazione riuscirebbe, con le sue risorse a fare in modo che a Santa Flavia possa risorgere il turismo, anche grazie a queste nuove scoperte?
Con le risorse di cui oggi possono disporre gli enti locali sicuramente no. Bisogna, infatti, reperire risorse aggiuntive attingendo a tutte le fonti di finanziamento messe a disposizione dai fondi strutturali dell’UE, dai fondi nazionali e regionali. Per far ciò è stato necessario avviare i percorsi di costituzione dei Distretti Turistici, ai quali l’Amministrazione ha partecipato fattivamente conseguendo l’obiettivo di essere presente all’interno dei consigli di amministrazione di due importanti Distretti: il “PALERMO-COSTA NORMANNA” e “BORGHI MARINARI”. Attraverso questi strumenti sarà possibile intercettare risorse utili della prossima programmazione in campo turistico.
L’Amministrazione che mi onoro di rappresentare, in questi anni ha lavorato sodo per determinare uno sviluppo serio e duraturo fondato sulla valorizzazione del patrimonio archeologico, storico, naturalistico ed ambientale presente sul territorio. Infatti, abbiamo iniziato la nostra strategia per il rilancio dell’economia turistica flavese determinando le precondizioni necessarie affinché ciò possa avverarsi. In primis, abbiamo sbloccato l’annosa questione dell’assenza di un depuratore dei reflui fognari. Oggi, possiamo gioire perché finalmente Santa Flavia entro il prossimo anno avrà un depuratore di ultima generazione perfettamente funzionante ed adeguato alle esigenze del territorio. Abbiamo infatti conseguito l’approvazione del progetto in conferenza di servizi speciale ed ottenuto il finanziamento di € 6.700.000,00 per la realizzazione dell’opera. Fino ad oggi, ed ancora mentre le scrivo, ben 20.000 abitanti equivalenti (S.Flavia e parte di Bagheria) sversano in mare i reflui fognari, tal quale, senza alcun pretrattamento, in prossimità dell’imboccatura del Porto di Porticello. Sic!
In un tale contesto di quale turismo dobbiamo parlare?!
Oltre al depuratore ci siamo occupati della pianificazione portuale (approvata dal CRU e pubblicata sulla GURS del 5/8/2011 Parte I° n° 33) che consentirà a questo territorio il salto di qualità atteso da tempo mediante la realizzazione di una darsena turistica per l’approdo dei natanti da diporto (circa 400 posti barca), il potenziamento dell’attuale struttura portuale destinata alla pesca, la creazione di aree a servizio alla portualità ed agli usi urbani che sconvolgeranno l’attuale sistemazione del waterfront, creando ambienti vivibili, accessibili, in grado di determinare un volano economico senza precedenti da cui si origineranno opportunità di impiego per i nostri giovani. Il progetto definitivo della nuova darsena è oggi all’attenzione della Soprintendenza. Mi auspico di poterlo presentare alla cittadinanza munito di tutti i pareri per poi procedere con speditezza alla realizzazione del sogno da tanti anni atteso.
Oltre alle grandi opere ci siamo occupati del decoro e dell’igiene delle nostre vie, piazze, ville, giardini, di piano stenditore a Porticello, recuperato quale area per il gioco dei più piccoli, per le esposizioni commerciali e artigianali, per il mercatino settimanale.
-Quali sono gli obiettivi che il Comune si pone in questi termini?
Personalmente credo fermamente che a Santa Flavia si possa vivere di turismo ed il percorso iniziato punta sicuramente in tal senso. Stiamo infatti avviando con l’Istituto alberghiero IPSSAR di Palermo la nascita sul territorio flavese di una sezione staccata dello stesso per consentire ai nostri giovani di formarsi adeguatamente prima di intraprendere il percorso lavorativo nelle attività turistiche. Nel redigendo Piano Regolatore generale abbiamo individuato un’area da destinare ad un istituto professionale Alberghiero sul nostro territorio. E tantissime altre iniziative sono in corso tutte volte a valorizzare i luoghi che tanto amiamo.
-L’amore per Santa Flavia, da sempre da lei decantato, come l’ha fatta reagire a questa nuova scoperta?
Ho provato una particolare emozione in quanto personalmente ho indicato il punto in cui realizzare il saggio che poi ha messo in evidenza la testimonianza archeologica de qua. Mi auguro che tale ritrovamento non blocchi l’opera che ritengo essenziale. Ritengo piuttosto che entrambi le esigenze possano essere soddisfatte: da un lato la sicurezza, dall’altro la valorizzazione dei beni archeologici e culturali. Sarà necessario riflettere sul come conseguire tale obiettivo.
-Cosa si sente di dire ai suoi compaesani flavesi in merito?
Mi auguro che si possa godere di entrambe.
Foto n.1: Bagheriaweb