A Sant’Eusanio Forconese, paese del “cratere” si è festeggiato la Madonna del Castello
Mentre gli aquilani continuano a manifestare per riprendersi la città, nei paesi dell’hinterland tutto tace. I MAP (moduli abitativi provvisori) guardano, colorati e accattivanti quello che rimane dei paesi veri. Paesi ancora fermi a quella mattina del 6 aprile, paesi sospesi nel vuoto d’intenti, paesi dimenticati e da dimenticare, paesi come Sant’Eusanio Forconese che dalla new town appare spettrale e alieno da qualsiasi forma di quotidianità.
Il 1° agosto, però, a Sant’Eusanio Forconese, si è festeggiato, a un anno e quattro mesi dal sisma, la tradizionale festa paesana della Madonna del Castello, un modo come un altro per affermare che Sant’Eusanio vuole tornare a vivere, malgrado il terremoto, le macerie ancora da rimuovere, i puntellamenti inutili, malgrado le inadempienze, gli imbrogli, le truffe, malgrado tutto…
Nel paese “del cratere” e dell’orologio della chiesa, fermatosi alle 3,32 di quella notte maledetta, è tornato Daniele Celesti, scout Agesci, del gruppo Livorno 10. Daniele è tornato dopo essere stato ad aiutare, nel momento dell’emergenza. E’ tornato a trovare gli amici abruzzesi e a rendersi conto, di persona, di come sia la situazione nei paesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.
“Daniele a che punto siamo con la ricostruzione a Sant’Eusanio?”
Se non fosse per la messa in opera di puntellamenti ad alcune case… la situazione ad oggi, non si discosta molto da come l’ho lasciata…
Raccontaci un po’ come si è svolta la giornata della Festa della Madonna del
La giornata della Madonna del Castello è cominciata fin dalla mattina presto con una S. Messa al Castello., poi alle 11 c’è stata la S. Messa nella nuova parrocchia, che quasi divide le due aree in cui sono stati messi i MAP. (Moduli abitativi provvisori). La celebrazione è stata molto partecipata da tutto il paese, c’è stata una piccola presenza di volontari . La celebrazione era molto sentita e vi ha presenziato quasi tutto il paese.
Alla fine della S. Messa c’è stata la processione con la statua della Madonna del Castello portata in spalla da quattro persone di Sant’Eusanio e seguita da un buon numero di persone. Arrivati al castello, la processione è tornata indietro, fino al monumento ai caduti di fianco al Comune, dove il Sindaco ha effettuato la lettura dei nomi dei santeusaniesi che hanno sacrificato la propria vita per la patria.
In seguito ci sono stati gli spari a salve, una specie di botti.
Dopo questo ogni famiglia si è ritrovata per il pranzo con parenti e amici.
Nel pomeriggio ci sono stati gli sbandieratori e i falconieri dell’Aquila che hanno fatto una dimostrazione con i rapaci, molto seguita dalla popolazione. La sera poi ci sono state altre iniziative a cui però non ho partecipato in quanto sono ripartito per le 18, dopo pranzo…ma so che il tutto si è concluso con il naso all’insù con lo spettacolo dei fuochi d’artificio.
Descrivi le tue impressioni e cosa hai percepito in generale, lì a Sant’Eusanio.In quella giornata si respirava davvero un’aria di festa…tutti erano felici ed era bello vedere le persone passare la giornata in compagnia di parenti e amici. Poi il comitato festa ha organizzato delle belle iniziative che sono state molto apprezzate dalla cittadinanza. Perciò quella è stata secondo me una giornata di festa, dove i pensieri quotidiani sono stati messi un po’ da parte…
Quali sono i bisogni del paese attualmente?
“Attualmente il primo fra tutti i bisogni è quello, come quello dell’Aquila e dei paesi del cratere, di “rialzarlo fisicamente” per quanto possibile poiché più il tempo passa e le scosse che ogni tanto si rifanno sentire e gli agenti atmosferici che cambiano in continuazione… ci mettono del loro a rovinare le case che fino a quel momento poteva essere in condizioni decenti.”
Puoi riassumere in tre parole cosa vogliono in questo momento i cittadini di Sant’Eusanio e gli aquilani se ne hai incontrati?
“Vogliono avere delle risposte su quale sia il destino del paese e delle loro case…se avranno uno spiraglio di luce per tornarci un giorno in quel paese che tanto amano e di cui vanno fieri e quella piazza, quel luogo di aggregazione che manca terribilmente a tutti. Attualmente è tutto bloccato e nessuno sa niente di niente…
“E a L’Aquila come ti sembra la situazione?”
Lo scorso Luglio ho fatto un rapidissimo giro per l’Aquila e sebbene non sia andato vicino alla zona rossa, passando in macchina dalla zona di Piazza d’Armi e dalla Via Venti Settembre, mi sono reso conto che lo spettacolo è spettrale come un anno fa…ancora da accapponare la pelle…specie quando si passa davanti a quello che era la casa dello studente.
Riassumendo c’è ancora molto da fare…sebbene qualche negozio o locale abbia riaperto…C’è ancora molto da fare ma finché chi di dovere non pensa ai veri bisogni degli aquilani..è veramente difficile tornare a volare…anche se la forza degli aquilani è proprio quella di non arrendersi mai e di andare avanti a testa altissima!!”
La curiosità
La chiesa di Sant’Eusanio Forconese è stata puntellata, ci sono anche un paio di cartelli lasciate dalle ditte che hanno svolto il lavoro. E anche la canonica è stata puntellata, ma senza che ce ne fosse bisogno, infatti è stata demolita e ora ci sono solo i castelli tubolari a fendere l’aria. A volte è inutile puntellare, bisogna demolire, per evitare gli sprechi. Se si pensa che per puntellare una villa si arrivano a spendere 60 mila euro e un palazzo ne costa 500 mila ci si rende conto che ci sono interessi diversi da quelli della semplice messa in sicurezza.
Un tubo zincato, necessario al puntellamento e venduto in esclusiva dalle Acciaierie Marcegaglia costa 3,40 euro al metro, i giunti cardanici 1,98. (I dati sono stati forniti da: L’Espresso)
Francesca Lippi