Sardegna: è legge la manovra correttiva di bilancio
Lo scorso 12 agosto, la cosiddetta manovra correttiva di bilancio, approvata dal Consiglio regionale della Sardegna, è divenuta legge.
Per ora nessuna agenzia è stata soppressa, ma questo già si sapeva. Le norme in materia sono state stralciate durante i lavori consiliari, per velocizzare l’approvazione del disegno di legge: la questione era, infatti, troppo spinosa per essere liquidata nei tempi brevi che la Giunta si era prefissata per “raddrizzare” il bilancio. Presumibilmente, dunque, del destino delle 4 agenzie regionali interessate (Conservatoria delle coste, Sardegna promozione, Osservatorio economico e Agenzia regionale delle entrate) si tornerà eventualmente a discutere a stagione balneare conclusa.
La legge (L.R. 10 agosto 2010, n. 14) contiene pochi articoli: saltano subito all’occhio le ennesime, numerose modifiche alla legge regionale sulla contabilità che, stando a quanto annunciato dall’assessore alla programmazione Giorgio La Spisa, dovrebbero razionalizzare la spesa e rendere più chiaro il bilancio, facilitandone la gestione. È, inoltre, prevista l’approvazione di una legge regionale di riforma in materia di contabilità economica.
Come anticipato, l’adeguamento del bilancio consiste in una riduzione di varie spese. Il presidente Cappellacci si era a suo tempo premurato di rassicurare i sardi sul fatto che i tagli non avrebbero danneggiato le fasce più deboli, ma forse quest’ultimo concetto non ha un significato univoco. Spulciando le tabelle allegate alla legge si scopre, infatti, che le riduzioni di spesa riguardano, ad esempio, i contributi per il fitto casa e gli assegni di merito destinati agli studenti universitari (rispettivamente 1 milione e 1 milione e mezzo di euro in meno rispetto allo stanziamento inizialmente previsto per il 2010). Colpiti, inoltre, anche i lavoratori socialmente utili, per i quali la spesa è stata in parte ridotta ed in parte posticipata al prossimo anno. La riduzione più eclatante riguarda, però, le opere pubbliche e le infrastrutture, uno dei punti più dolenti per la Sardegna: la disponibilità finanziaria per questi interventi è stata ridimensionata di oltre 7 milioni di euro. Eppure la Giunta continua a parlare di potenziare la vocazione turistica dell’Isola: forse l’esecutivo confida in improbabili cofinanziamenti di facoltosi privati …
Infine, lascia parecchio perplessi anche il differimento al 2014 della spesa di 70 milioni di euro per le infrastrutture ed i servizi per attività produttive: difficile, infatti, comprendere l’opportunità di far attendere per quasi 4 anni questi interventi alle imprese sarde, già in ginocchio per la crisi economica.
Marcella Onnis
Nella foto, l’assessore La Spisa