Selargius (CA): don Virgilio Angioni, fondatore dell’Opera del Buon Pastore, raccontato a teatro

 

La bravissima Rosalba Piras firma la regia di “Don Virgilio Angioni” opera teatrale in due atti, su testo di Maria Teresa Coda, incentrata sul fondatore dell’opera del Buon Pastore che dal 1923 ha dato voce ai poveri.
La compagnia L’ Accademia in collaborazione con Abaco Teatro di Monserrato ha dato vita allo spettacolo portando sul palcoscenico una trentina di attori, alcuni per la prima volta, tra cui tanti bravissimi bambini che hanno stupito per la spontaneità e la loro recitazione spigliata.

 

Tra tutte, mi fa piacere sottolineare la bella prova di Mario Spano in un Don Virgilio molto credibile, quasi ecumenico nella recitazione – potremo dire quasi un prete mancato – e la duplice bellissima performance di Tiziano Polese, nella doppia veste di narratore e di sacerdote amico di Don Virgilio.
Tra gli attori molto bravo anche Lorenzo Ghiani, il bimbo che interpreta Virgilio da bambino: per la giovane età, molto naturale la sua recitazione.
Fuori classifica Rosalba Piras, nei panni di suor Maddalena, che alla fine del secondo atto fa commuovere tante persone con i suoi ricordi. La sua è, come d’abitudine, una recitazione “azzeccata”, in un’opera diversa rispetto alle solite, quasi celebrativa, ma allo stesso tempo caratterizzata dalla grande solidarietà umana, che traspare quasi in ogni quadro dell’opera teatrale.

Per chi ha solo sentito parlare dell’Opera del Buon Pastore, credo che questa rappresentazione faccia un po’ di giustizia alla storia di un uomo, Don Virgilio, che amava la povera gente e soprattutto i bambini, che a loro si era dedicato e che per loro si era speso, non accettando neanche l’aiuto pubblico perché teneva all’autonomia della sua istituzione.

Dalle prime opere di Akroma ad oggi, per Rosalba Piras è passata tanta acqua sotto i ponti , ma tanto ha anche dato lei ai giovani e ai bambini che con grande passione si avvicinano al teatro, trasmettendo loro l’amore per quest’arte cui ha dedicato la vita.

 Pino Argiolas (foto e servizio)

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