SI AGGRAVA IL FENOMENO DELLE AGGRESSIONI NELLA SCUOLA

Anche l’ambito scolastico, infatti, non è esente e cause e responsabilità sono ancora da approfondire, come pure i provvedimenti: deterrenza e pene sembrano dare esiti insufficienti

di Ernesto Bodini (giornalista e divulgatore di tematiche sociali)

L’ulteriore dramma delle aggressioni in ambito scolastico, che vede coinvolti sia gli insegnanti che gli stessi alunni/allievi, è il termometro di un fenomeno sociale che fa della nostra società (a dir poco) un sempre più squallido esempio dell’esistenza umana. Mi si scuserà se a priori evidenzio quella che può sembrare una affermazione se non banale quanto meno eufemistica, ma anche su questa realtà urge soffermarsi indagando più a fondo sulle cause/responsabilità, poiché è quanto mai inconcepibile che le famiglie in primis non si accorgano dei loro figli minori dai comportamenti che preannunciano un inizio di devianza, come ad esempio l’aspetto vendicativo verso un loro pari o un adulto, ancorché figura istituzionale. Il riferimento a quest’ultima è al corpo docenti (maestri, professori, e operatori scolastici) che ha perso il potere di cui erano e sono investiti e, nonostante i primi crudi episodi di cronaca, le Istituzioni preposte si sono limitate a vietare l’uso di cellulari e tablet durante l’orario delle lezioni, una bassa votazione in condotta, come pure provvedimenti cautelari come la sospensione dalle lezioni per alcuni giorni, se non anche l’espulsione dalla scuola. Ma in concreto, questi provvedimenti sono sufficienti? E soprattutto sono quelli più idonei? Difficile rispondere se non si è all’interno del problema, pur considerando un pool di esperti come psicologi, sociologi, psichiatri, educatori, etc. Quindi, a mio avviso, al momento il problema resta e non sarà certo facile ridimensionarlo e tanto meno alienarlo, in considerazione del fatto che si sta sempre più estendendo una libertà incontrollata, alla cui base regna tuttora un elevato grado di ignoranza che trova facile terreno nel sempre più imponente progresso tecnologico, in particolare per quello che riguarda i mezzi di comunicazione (ad esempio cellulari e internet la fanno da padrone) con il relativo divieto, viene inteso come una sorta di affronto e sfida… Tutti questi eccessi sono legati non solo al progresso tecnologico ma anche alla eccessiva e “fuorviante” pubblicità, i cui messaggi spot e performance favoriscono l’emulazione specie tra i giovani e i giovanissimi. A questo riguardo sembra che le ultime generazioni ambiscano ad avere un determinato ruolo nella società, in poco tempo, senza sacrifici, senza arte e né parte, con il miraggio della notorietà e del facile guadagno. Ma a volte per raggiungere questi scopi alcuni soggetti sono disposti, per volontà o meno, ad uccidere sapendo a priori che non sempre la punizione sarà adeguata al reato commesso, e ciò in considerazione di molteplici fattori. E per quanto possa sembrare assurdo, io credo che taluni si sentano appagati dagli effetti mediatici suscitati dalle loro gesta criminose, come se avessero raggiunto un traguardo precluso ai più. Mi rendo conto essere affermazioni assai forti, ma non si può negare l’evidenza dei fatti che, nel loro insieme, vanno ad incrementare le patrie galere peraltro già di per sé super affollate. Ecco, quindi, un altro quadro che va a completare (ma ci si può aspettare di peggio) il triste mosaico della nostra società, e a poco serve (purtroppo) ogni iniziativa di esempi opposti come le azioni di volontariato e di solidarietà sociale in ogni ambito. Mi permetto inoltre di dedurre che tra quanti votati al male della società vi è scarsa (o nulla) fede in un credo, proprio perché per molti di essi quelli che contano sono soltanto ed unicamente i beni materiali… proprio perché più facili da conquistare. Per loro il dopo non esiste! Infine, sarebbe utile interpellare pubblicamente le famiglie di quei minori che si sono resi responsabili di reati e, dalle loro affermazioni, trarne le opportune considerazioni che, personalmente, posso immaginare, ma per dovere etico mi debbo astenere da esporle.

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