SI E’ SPENTO A BERNALDA TITTA MAZZEI, UNA VITA NELL’ASSOCIAZIONISMO
Politico, amministratore civico, dirigente Acli in Basilicata e nazionale, era nato a Pisticci 75 anni fa
di Goffredo Palmerini
E’ giunta da Bernalda (Matera), nella tarda serata di ieri Capodanno, la dolorosa notizia della repentina scomparsa di Giambattista Mazzei, per tutti Titta, deceduto nella sua abitazione nelle prime ore del 2023, come ho letto da un post su Facebook del figlio Giuseppe: “Il mio amato Papà non è più con noi. Possa il Signore accoglierlo nel regno dei cieli. Ci mancherà tantissimo”. Una notizia che mi addolora profondamente. Ci eravamo sentiti qualche giorno fa, per lo scambio degli auguri di Natale, felici entrambi di passare la festa nell’intimità delle nostre rispettive famiglie.
Ho avuto con Titta e con la sua bella famiglia una lunga consuetudine di amicizia che parte dal 1981, allorquando nacque tra L’Aquila e Bernalda, un solido gemellaggio tra le due Municipalità, che si rinnova ogni anno nel nome di San Bernardino da Siena (protettore di entrambe le città). Noi due ci trovammo ad essere amministratori civici in quegli anni, specialmente durante l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Pizzolla, nella quale Titta fu assessore mentre chi scrive lo era a L’Aquila con il sindaco Tullio de Rubeis. Da allora il nostro rapporto di amicizia fraterna si è alimentato con reciproche attenzioni di affetto, periodiche conversazioni telefoniche, ogni tanto incontri all’Aquila o a Bernalda, più frequenti quando andavo con la mia famiglia in vacanza a Metaponto.
Di Titta ho sempre stimato la signorilità, la mitezza, il garbo, la cultura, la sensibilità per i temi sociali e l’attenzione verso chi ha più bisogno. Abbiamo condiviso, nella nostra esperienza politica, gli stessi valori del cattolicesimo democratico nella Democrazia Cristiana, che egli ha ulteriormente affinato nel suo impegno nelle Acli anche con responsabilità regionali, in Basilicata, e nazionali.
Giambattista Mazzei era nato a Pisticci l’8 luglio di 75 anni fa, ma viveva a Bernalda, dove aveva sposato la docente di lettere Rita Platì. Nel Metapontino aveva avviato la sua militanza nelle Acli, laddove l’associazione cristiana aveva ed ha un forte radicamento che risale agli anni Cinquanta del secolo scorso, quando il cremonese Enrico Anelli si trasferì per alcuni anni proprio a Bernalda per impiantarvi le Acli Terra, attive nella battaglia per la riforma agraria e la giustizia sociale, guadagnandosi dopo la morte l’onore d’avere nella bella cittadina lucana una Via a lui dedicata.
A questa scuola crebbe Titta Mazzei, che delle Acli Basilicata fu Presidente regionale dal 1988 al 1996, in una fase di rinnovamento e di rilancio del Movimento aclista cui egli partecipò con intelligenza e passione al punto che, dopo il XX Congresso nazionale svoltosi a Napoli nel 1996, egli venne chiamato dal Presidente Franco Passuello a far parte della Presidenza nazionale. Assai delicato l’incarico che gli venne affidato, quale responsabile delle risorse, cui due anni dopo si affiancò anche l’incarico di coordinatore nazionale di Acli Anni verdi, quale riconoscimento per la sua sensibilità verso i problemi ambientali.
Dopo le dimissioni di Passuello, nel novembre del 1998, il nuovo Presidente Luigi Bobba lo confermò in Presidenza nazionale col ruolo di coordinatore nazionale delle associazioni specifiche. Tornato in Basilicata, Titta Mazzei rimase fortemente operativo nel movimento, a livello locale e regionale. Di lui resta la testimonianza di un aclista appassionato, di un amico fedele e discreto, di un militante impegnato per la causa del riscatto dei lavoratori e della sua terra. Da diversi anni aveva allargato il suo impegno sociale anche in seno alla Lega dei Consumatori, diventandone Presidente regionale per la Basilicata. Ma Titta è stato anche uomo di sport, socio e dirigente nei settori del calcio e del basket.
Commosso l’ultimo saluto che la città di Bernalda e molte rappresentanze dall’intera Basilicata hanno tributato a Titta Mazzei ieri, 2 gennaio, nelle esequie celebrate nella Chiesa Mater Ecclesiae della sua parrocchia. Di Titta ricordo la competenza amministrativa, la sua capacità di visione lunga, quella d’ogni buon amministratore, nel progettare lo sviluppo di Bernalda e del Metapontino, sia nel settore primario che turistico. Una competenza espressa sia come consigliere comunale che come assessore, dapprima con la sindacatura di Francesco Pizzolla e più recentemente quale assessore ai Servizi sociali nell’amministrazione guidata da Leonardo Chiruzzi, iniziata nel 2010 e interrottasi nell’autunno 2013 per mancata approvazione del conto consuntivo, con il conseguente scioglimento del Consiglio comunale. Di Titta si ricordano anche le numerose iniziative di inclusione sociale, le battaglie contro le frodi bancarie e quelle nella promozione della cultura della legalità. Di lui ho anche ammirato la testimonianza cristiana, che ha intensamente vissuto nell’autenticità del suo impegno sociale e nell’attenzione verso gli ultimi.
Titta ha vissuto, come San Paolo richiama nella prima Lettera ai Corinzi, con particolare attenzione alla Carità: “[…] La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. […]”. Una vita, la sua, che certamente gli procurerà la gioia eterna nel Regno dei Cieli. Alla carissima Rita, sua amata compagna di vita, ai figli Giuseppe, Cristina e Sabrina, i nostri sentimenti di affetto e vicinanza nel dolore, ma anche nella certezza che la testimonianza di vita del caro Titta resta davvero esemplare, un’eredità morale ed etica di cui tutta la famiglia potrà andare orgogliosa.