Sicilia: Addio alla convenzione sanitaria
Quello che vedete in questo video non è un raduno di gente che partecipa ad una manifestazione o ad un evento, si tratta purtroppo di un turno interminabile che però non porterà tutti al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
Siamo di fronte allo studio medico del cardiologo bagherese Di Franco. Vi chiederete come mai tutta questa gente aspetta così tanto tempo per effettuare una visita medica. La risposta è che non si tratta di un turno per fare una visita ma per accaparrarsi il “diritto” di essere visitati. Ebbene si, siamo di fronte ad un caso eclatante che spiega benissimo la crisi sanitaria della regione siciliana.
Fino a qualche tempo fa i liberi professionisti, le strutture specialistiche private, i centri di analisi cliniche private, etc., avevano una convenzione con la Regione Sicilia. In pratica la Regione versava dei fondi sanitari a queste “attività parallele” per far sì che i cittadini con un reddito basso potessero usufruire di questi servizi convenzionati. A quanto sembra i fondi destinati a queste attività sono stati tagliati in maniera drastica e i cittadini che possono usufruire di questi servizi devono essere un numero definito.
Quello che è successo a Bagheria davanti la porta dello studio del cardiologo Di Franco è stata una vera e propria corsa per accaparrarsi uno dei posti disponibili per poter essere curati dallo specialista. Solo 400 visite durante tutto l’arco dell’anno: e naturalmente la gente si è messa a fare la ressa fin dalle prime ore dell’alba. Molti addirittura hanno dormito in macchina per non perdere il posto. Si tratta di gente che ha bisogno di essere curata e mette a rischio la sua salute passando le notti al freddo e in condizioni per niente comode pur di avere un servizio che dovrebbe essere dovuto. Coloro che non sono riusciti a far parte dei “cardiopatici fortunati” dovranno pagare le visite specialistiche o aspettare le liste interminabili delle strutture pubbliche.
A quanto sembra, infatti, le strutture ospedaliere per i Siciliani non rappresentano un “posto sicuro” e preferiscono essere curati dallo specialista privato.
Come mai questa “voglia di pagare”?
Ci sarà ancora la mentalità che il medico privato è più bravo di quello della mutua?
O sarà forse che il sistema sanitario siciliano fa davvero acqua da tutte le parti?
Giusy Chiello
a quanto pare, purtroppo tutto il mondo è paese: basta pagare ed un posto per una visita spunta sempre. Alla faccia del diritto alla salute.
Ahimé per motivi familiari mi è capitato, questa estate, di imbattermi in situazioni analoghe. Siamo allo sfascio più completo.
Se si superano i badgets ecco cosa accade. Non solo per una visita cardiologica ma anche per le analisi cliniche… senza contare che negli ospedali mancano lenzuola e altre suppellettili di prima necessità. Non continuo perché rischio di aumentare la mia gastrite da irritazione (anche se avrei preferito usare un’altra parola)