Sicilia: Bagheria ricorda le vittime della strada
“Ragazzi, non abbiate paura della luce, ma seguite la luce”. Queste le parole di Padre Luciano, il parroco bagherese che mercoledì 1 dicembre ha celebrato la messa in onore delle vittime della strada. Un evento, organizzato dalla protezione civile della cittadina siciliana, che avrebbe dovuto culminare con una fiaccolata in onore dei numerosi giovani e adolescenti che hanno perso la vita a causa di incidenti stradali. Purtroppo però, per motivi burocratici il Comune all’ultimo momento non ha dato più l’assenso per la manifestazione. La chiesa era gremita di gente, ma soprattutto tantissimi giovani. “è importante che i giovani capiscano questo messaggio-continua il parroco- perché non serve a nulla commuoversi al momento, se poi successivamente quest’emozione non viene vissuta e applicata”. Nonostante la manifestazione non sia stata realizzata in toto e che il luogo della celebrazione sia cambiato all’ultimo momento, tantissima gente ha partecipato a questo dolore immenso e a questa riflessione sulla preziosità della vita. Giovani strappati alla vita da una frenata brusca, dall’asfalto bagnato, da un conducente poco lucido o semplicemente dalla distrazione di un bacio alla fidanzatina. Ragazzi pieni di vita che hanno lasciato un vuoto incolmabile nei cuori dei familiari e degli amici. Noi abbiamo incontrato Silvana, mamma di Calogero, un giovane ventenne che non è più tornato a casa, dopo essere uscito di casa.
“La vita è un dono che ci ha dato Il Signore- ci dice Silvana- e dobbiamo tenercelo caro. Quello che è successo a mio figlio è una morte da fesso. Bisogna dare più valore alla vita e non ritenerla un gioco. I giovani dovrebbero capirlo. Io vivevo per Calogero, era lo scopo della mia vita, ma chi lo ha ucciso ancora non ha capito. I giovani dovrebbero essere tutelati da noi genitori e dalle istituzioni. Calogero credeva nelle istituzioni: quando sentiva l’inno nazionale si alzava e metteva la mano al petto in onore della sua patria. L’evento di oggi è stato positivo, spero solo che non sia solo un’emozione momentanea. Bisognerebbe fare più spesso cose del genere per non dimenticare.” La signora Silvana ha continuato il suo sfogo rivolgendosi ai genitori: “Quello del genitore è un mestiere difficile. A mio parere i figli bisogna seguirli sempre, anche quando sono grandi. Bisogna sempre far capire loro che gli vogliamo bene. Io sono felice di aver detto al mio bambino quella sera, prima di uscire Calò, che sei bello, ti voglio bene. Da quel momento non l’ho più visto, ma è andato via sapendo che gli voglio bene”.
Giusy Chiello
Redattrice- giusy.chiello@ilmiogiornale.org
Foto: Elisa Martorana
le parole della signora Silvana sono bellissime. Brava Giusy per aver dato voce alla sua voce