Sicilia Queerfilmfest: anteprima il 5 aprile con “Il Tocco del Peccato” di Jia Zhang-Ke
Sono tre miliardi e mezzo. Sono più giovani di noi, lavorano più di noi, studiano più di noi. Hanno schiere di premi Nobel. Guadagnano stipendi con uno zero in meno dei nostri. Hanno arsenali nucleari ed eserciti di poveri. È il nuovo centro del mondo, dove si decide il futuro dell’umanità. Così scrive Federico Rampini nella quarta di copertina del suo bestseller geopolitico L’Impero di Cindia.
Il Sicilia Queer Filmfest, festival glbt e di nuove visioni, punta su uno dei registi più talentuosi del cinema contemporaneo per abbordare il tema dello sviluppo capitalistico in Cina e delle sue contraddizioni con l’attesa anteprima regionale del film Il Tocco del Peccato di Jia Zhang-Ke, in programma sabato 5 aprile al cinema “Vittorio De Seta” presso i Cantieri Culturali alla Zisa (via Paolo Gili, 4, Palermo, ore 21).
Il Tocco del Peccato (che sarà proiettato come sempre in versione originale con sottotitoli in italiano) è un’opera di indiscusso valore, premiata a Cannes 2013 per la migliore sceneggiatura. Suddivisa in quattro storie di mezz’ora ciascuna, che si passano il testimone intersecandosi brevemente, affronta il tema del tumultuoso sviluppo cinese e il disagio delle singole individualità nel sostenerlo, con una conseguente esplosione di tensioni, violenze ed efferatezze.
Jia Zhang-Ke è di solito regista meticoloso e pudico, ma Il Tocco del Peccato, pur conservando tratti documentaristici che contrastano con la fotografia e le inquadrature studiatissime, mostra con morbosità violenze improvvise, atti cruenti e sangue a fiotti. Per la leggerezza e il tono grottesco con cui le immagini più forti vengono proposte, siamo nei pressi del cinema di Kitano (che non a caso è produttore del film), anche se Zhang-Ke non perde di vista la Cina e i suoi paesaggi, facendoli dialogare con i personaggi attraverso ampie carrellate e campi medi.
Il Tocco del peccato indaga “il gigante dell’economia corroso dalla violenza” senza ricorrere ad intellettualismi. Al contrario, si affida ad un ritmo spedito nella narrazione e a un ritrattomacchiettistico dei personaggi. Si è anche parlato di questo film come di un Gomorra “made in China” che ruota intorno al tema del peccato; certamente si tratta di una “nuova visione” dedicata a una delle più antiche civiltà del mondo, che in pochi decenni ha traghettato dalla miseria al benessere 300 milioni di persone, non senza contraddizioni.
Il biglietto costa 5 euro, 3 euro per i possessori di Queer Card, e sarà gratuito per chi sottoscriverà la Queer Card direttamente al Cinema De Seta.