Siria, violenti bombardamenti dell’esercito governativo alla periferia di Damasco
Sono ripresi violenti i bombardamenti dell’artiglieria governativa sui quartieri meridionali di Damasco, dove sono asserragliati i ribelli anti-regime. Lo riferiscono all’ANSA testimoni oculari raggiunti telefonicamente. Le fonti precisano che i quartieri più colpiti sono Assali, Qadam e Hajar al Aswad.
L’artiglieria e i razzi delle forze siriane hanno colpito il quartiere di al-Tel, alla periferia di Damasco, controllato dai ribelli. Lo riferiscono residenti e attivisti dell’opposizione. Centinaia di famiglie in fuga. L’ esercito ha attaccato la zona, a nord di Damasco, nell’ intento di sottrarla al controllo dei ribelli, seminando il panico e spingendo centinaia di famiglie ad abbandonare le loro case.
Il 216/o battaglione meccanizzato di stanza vicino ad al-Tel ha bombardato la località, di circa 100.000 abitanti, sparando un proiettile al minuto, e i primi resoconti parlano di edifici residenziali colpiti. Tel, situata a otto chilometri a nord di Damasco, è caduta nelle mani dei ribelli la scorsa settimana, insieme a diversi altri distretti della capitale e dei dintorni, dopo la bomba che ha ucciso quattro fedelissimi del presidente Bashar al Assad.
TERZI, EVITARE AD ASSAD LA FINE DI GHEDDAFI – “Per Assad si vuole evitare la fine di Gheddafi”. Così il ministro Giulio Terzi, ai cronisti al termine della sua audizione in Senato sulla situazione in Siria. Secondo Terzi “c’é la possibilità di individuare un personaggio attualmente al governo, considerato espressione di una parte della società siriana” come interlocutore.
LAVROV, POSIZIONE USA GIUSTIFICA TERRORISMO – La posizione degli Usa sugli attentati a Damasco è una “giustificazione diretta del terrorismo”: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov.
“Non riusciamo a capire la rinuncia dei nostri partner occidentali a condannare l’attentato a Damasco (quello del 18 luglio in cui sono stati uccisi alti responsabili siriani, ndr)”, ha spiegato il capo della diplomazia russa. “Inoltre Susan Rice (l’ambasciatrice Usa all’Onu) – ha proseguito – ha parlato di questo attentato come di una dimostrazione del fatto che il Consiglio di sicurezza dell’Onu non può più rinviare la risoluzione sul capitolo sette, come a dire ‘noi sosterremo gli atti terroristici finche’ non sarà votata la risoluzione sul capitolo sette. E’ una posizione orribile, non posso neppure trovare le parole giuste per esprimere il nostro atteggiamento a tutto ciò”, ha osservato durante una conferenza stampa a Mosca con il collega cipriota. “Quasi allo stesso modo – ha proseguito – si è pronunciato Victoria Nuland (portavoce del dipartimento di Stati Usa, ndr) dicendo che, quando il regime di Assad si comporta in questo modo e il Consiglio di sicurezza non può votare quello che vogliono gli Usa e l’Europa occidentale, non è da stupirsi che a Damasco e in Siria in generale capitino tali atti di terrorismo e l’opposizione ricorra a tali azioni”. “Questa è una giustificazione diretta del terrorismo”, ha concluso.
GENERALE TLASS ANNUNCIA SUA DISERZIONE – Per lunghi anni stretto amico del presidente siriano Bashar al Assad, il generale dell’esercito Manaf Tlass (48), figlio dell’ex ministro della difesa Mustafa Tlass, ha nelle ultime ore annunciato ufficialmente la sua diserzione dal regime invitando i siriani a “unirsi per costruire la nuova Siria del dopo Assad”. In un video trasmesso nella notte dalla tv panaraba al Arabiya, Tlass, sunnita di Rastan, una delle prime roccaforti della rivolta nella regione di Homs, ha confermato la sua diserzione avvenuta il 6 luglio scorso quando ha lasciato il Paese per riparare in Francia, dove da anni vive la famiglia del padre. “La nuova Siria non dovrà esser costruita sulla vendetta, l’esclusione o il controllo monopolistico del potere”, ha detto Tlass, il militare più alto in grado finora a disertare. Tlass, che sin da giovanissimo e fino allo scoppio nel marzo 2011 della rivolta siriana, era indicato come un amico stretto del presidente Bashar al Assad, è apparso in abiti civili, con indosso una camicia, sugli schermi della tv panaraba finanziata dall’Arabia Saudita. Tlass ha detto di aver deciso di disertare per esprimere il suo “rifiuto dei metodi criminali e corrotti di questo regime” e perché non può accettare “i crimini contro il mio Paese”. Il primo soldato dell’esercito siriano ad annunciare la sua diserzione nel giugno 2011 apparteneva al clan dei Tlass di Rastan. Tlass è inoltre sposato con Rania al Jabiri, membro di un’importante famiglia di notabili sunniti di Aleppo, da giorni teatro di scontri tra ribelli e governativi. Il generale siriano ha inoltre invitato i ribelli a non condannare i militari che non hanno disertato e ha chiesto di mostrare indulgenza con i soldati che “hanno commesso errori”.
ATTIVISTI, 29 MORTI – Secondo il Centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc), solo stamani si contano sul terreno 29 persone uccise nelle violenze, per lo più a Idlib, Aleppo e Homs.
Fonte: Ansa