L’angolo della poesia: “Solitudine” di Emanuela Verderosa
“La solitudine è un ventaglio complicato, che devi aprire e chiuder con maestria” canta Davide Van De Sfroos in “El calderon de la stria”.
Come tutte le cose complicate, allontana o affascina secondo i casi, rivelandosi talvolta estremamente appagante, come ci ricordano questi intensi versi di Emanuela Verderosa.
Solitudine
Sovente s’acquatta e rugge
alla porta del cuore
Fa deserto e scarifica
Fa tenaglia implacata
di oscena indifesa nudità
Ma non oggi
Non ora
Qui
in questo spazio immoto
il lago è liquido versato
dentro me
E sulla sponda opposta
gli alberi nudi
severi composti solitari
sono essi
il pacificato e stupito destino
che io sarò
E le folaghe in amore
dappertutto
e la nutria che mi osserva
sospettosa
è bellezza che vorrei centuplicare
Tutto è altro
Tutto è me
in questa conviviale solitudine