Stilo (RC): domani inaugura il cantiere didattico di restauro “Il Paradiso si Mostra- La Madonna di Ognissanti di Battistello Caracciolo”
La Madonna di Ognissanti di Battistello Caracciolo
Cantiere didattico di restauro
Stilo (RC) – Chiesa di San Giovanni Therestis
Venerdì 21 marzo 2014 – ore 11.00
Venerdì 21 marzo 2014, alle ore 11.00, presso la chiesa di San Giovanni Therestis in Stilo (RC), si terrà l’inaugurazione de Il Paradiso si Mostra – La Madonna di Ognissanti di Battistello Caracciolo – Cantiere didattico di restauro.
Interverranno all’inaugurazione: Fabio De Chirico, soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria; Giancarlo Miriello, sindaco di Stilo; mons. Cornelio Femia, vicario generale della diocesi di Locri – Gerace; Giuseppe Raffa, presidente della Provincia di Reggio Calabria; Eduardo Lamberti Castronuovo, assessore alla cultura della Provincia di Reggio Calabria; Mario Candido, assessore della Provincia di Reggio Calabria; Carmela Fonti, delegato FAI della Locride e della Piana e Giuseppe Mantella, restauratore.
L’iniziativa è promossa da: Provincia di Reggio Calabria; diocesi di Locri – Gerace; Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria; Soprintendenza BSAE Calabria; Comune di Stilo; FAI delegazione della Locride e della Piana.
Il restauro è a cura di Sante Guido e Giuseppe Mantella della Restauro Opere d’Arte.
Il Cantiere didattico che si inaugurerà venerdì 21 marzo 2014 alle ore 11.00 proseguirà fino al 15 giugno 2014 –
I laboratori didattici si terranno tutti i mercoledì a partire dal mese di aprile nelle fasce orarie 9.30-11.00 e 11.30-13.00
Per info: www.faiprenotazioni.it
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Il Paradiso si Mostra
La Madonna di Ognissanti di Battistello Caracciolo
Cantiere didattico di restauro
Stilo (RC) – Chiesa di San Giovanni Therestis
Venerdì 21 marzo 2014 – ore 11.00
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
Soprintendente: Fabio De Chirico
Coordinamento: Nella Mari
Ufficio stampa: Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta
Tel.: 0984 795639 fax 0984 71246
E-mail: sbsae-cal.ufficiostampa@beniculturali.it
La grande pala d’altare raffigurante la Madonna col Bambino e Santi (Olio su tela cm 415×300) è opera di Giovan Battista Caracciolo, detto il Battistello (1578 – 1635), pittore protagonista del primo Seicento napoletano; inizialmente affascinato dalla pittura di Caravaggio egli seppe, nel corso della sua carriera, interpretare la lezione del maestro lombardo stemperando gli effetti luministici e i contrasti chiaroscurali servendosene – invece che come mezzo per svelare il reale aspetto delle cose – per esaltare il disegno delle sue figure statuarie e delle sue composizioni, derivanti da una precisa conoscenza del classicismo accademico di scuola bolognese dei Carracci e del Reni. La Madonna di Ognissanti, realizzata per la chiesa matrice di Stilo tra il 1618 e il 1619 su commissione del medico Tiberio Carnevale, è costituita dalla complessa rappresentazione dell’immagine del “Paradiso” con i protagonisti disposti su due registri sovrapposti. Secondo i precetti sanciti dalla Controriforma infatti, i Santi, insieme con la Vergine Maria, ascoltano le preghiere dei fedeli presentando le supplici istanze a Cristo: in alto è raffigurata la Chiesa Trionfan-te, con al centro Maria col Figlio, incoronata da angeli; nel gruppo a sinistra si possono riconoscere sant’Anna, san Francesco di Paola, san Francesco d’Assisi e san Giovanni Battista, a destra invece, si riconoscono san Giuseppe e i santi diaconi Stefano e Lorenzo. La Chiesa Militante si colloca nel registro inferiore, dove i santi Pietro e Paolo si pongono ai piedi della Vergine, tra il gruppo degli Evangelisti, a sinistra, e quello dei Quattro Dottori della Chiesa, a destra, assiepati nel primo piano della tela; alle loro spalle si intravedono altre figure che emergono dal buio del fondo: fra esse si individuano Maria Maddalena e santa Marta – immagini simboliche di “vita contemplativa” e “vita attiva” -, gli Apostoli e le Sante Vergini. L’articolata composizione creata da Battistello genera uno spazio denso di figure pervase dal chiarore di una luce radente o immerse nella fitta penombra, in modo da amplificare il tono rosato degli incarnati e l’intensità del rosso e dell’ocra delle vesti o, al contrario, rendere sempre più inde-finito e cupo lo sfondo della scena; la dinamica dei gesti e la retorica degli sguardi creano, inoltre, un commovente dialogo tra le figure dei Santi che finisce per coinvolgere, in un vibrante percorso ascensionale verso la Vergine, lo sguardo partecipato dello spettatore.