Storie di cani per i cani: Vick, la cagnetta, mamma di una gattina

 

 

 

Vick è una cagnetta comune: nera e pelo corto. Ha una chiazza bianca sul collo; una larga banda bianca al centro del cranio e sugli occhi che continua intorno al muso e si allarga vaporosa e picchiettata fino al sottopancia ed estremità delle zampe. Adesso che ha una veneranda età è diventata molto più piccola e il suo passo, come la sua salute, è diventato malfermo e debole. Quando riesce a mettere insieme passi tremolanti prima di spiaccicarsi a terra a zampe larghe, si muove obliqua come un gambero come se la parte posteriore del corpo fosse riottosamente trascinata dalle zampe anteriori. In compenso i suoi occhi sono diventati più grandi e opachi. E non ama stare o dormire da sola. Come per gli umani, la fragilità la rende apprensivamente dipendente. Quando le è consentito, non disdegna di farsi accomodare sul sedile della macchina come una passeggera di riguardo per respirare la novità di una passeggiata e rinverdire i bei tempi passati della giovinezza. Ha dato molto in fedeltà e pazienza mediatrice tra i numerosi soggetti del branco, pur mantenendo insindacabili le sue prerogative di ruolo di anziana fra gli ospiti congeneri. Ha trovato casa per una circostanza fortuita: capitata dal veterinario da chissà quale storia, come spesso succede, ha trovato una mano che l’ha accolta. Ed è stata fortunata. Ha assolto al suo ruolo di madre sempre per motivo casuale: un gattino, reperito allo stesso modo, ha trovato proprio in lei due zampe che l’hanno avvolto e protetto sul suo peloso, caldo ventre. E guai ad avvicinarsi a lui senza il suo consenso. Il gattino, o meglio la gattina, una tartarugata, è cresciuta credendo di essere un cane: non poteva abbaiare, ma non sapeva neanche miagolare ed era fuori dalle sue ambizioni l’arrampicarsi sugli alberi. Lo ha compreso molto tempo dopo, quando ha dovuto imparare a convivere con altri gatti. Cane madre e gatta figlia hanno sempre cooperato egregiamente. Quando si trattava di dover entrare in casa, niente paura: Vick si metteva di lungo contro la porta, Tartula le saltava sulla schiena e … zac… con una zampata precisa come il bisturi la porta era aperta! Meravigliose creature! Avviate entrambe al tramonto della vita stanche e con acciacchi, si cercano e si consolano a loro modo. Queste scoperte e queste storie insospettate in un mondo animale a noi così vicino, ma anche a volte anche così lontano, sono rese possibili perché ci sono le persone dal cuore accogliente che scelgono il rischio faticoso di lasciarsi scomodare e sorprendere da coinquilini a quattro zampe. Storie senza pretese ma che sono un regalo, ed una lezione, a rimanere aperti alle infinite meraviglie delle creature e della vita.

Emanuela Verderosa

 

 

 

 

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