Su Pallosu adotta i mici randagi
Quest’estate vi abbiamo fornito un quadro tanto impietoso quanto veritiero della marina del Sinis, in provincia di Oristano, ma Il mio giornale non conduce battaglie contro qualcuno o qualcosa e così come è pronto a denunciare brutti episodi, così segue con interesse i piccoli esempi virtuosi, a maggior ragione quando dietro questi ultimi vi è lo stesso soggetto che, per altre vicende, aveva “condannato”.
Ed è proprio dalla marina del Sinis, per la precisione da Su Pallosu, che oggi ci arriva una buona notizia: un gruppo di volontari ha adottato più di quaranta gatte senza padrone e, per prevenire il dilagare del pericoloso fenomeno del randagismo, si sta mobilitando per sterilizzarle. Non solo: il comune di San Vero Milis, alla cui marina appartiene Su Pallosu, si è impegnato a prendere in carico questi animali e a coprire le spese per assicurare loro alloggio, cibo e tutte le cure necessarie. Si tratta del primo Comune sardo ad attivarsi per fronteggiare il problema del randagismo felino: un primato che fa onore a quest’amministrazione, di norma più attenta ad accumulare denaro che non a tutelare l’ambiente.
L’iniziativa, peraltro, arriva al momento giusto per fare da contraltare alla proposta – raccapricciante anche per i non animalisti – lanciata circa due settimane fa dal consigliere regionale Gianfranco Bardanzellu (Pdl) di risolvere il problema dei numerosi cani randagi presenti ad Olbia incenerendoli.
Marcella Onnis
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