TECNOLOGIA E PRAGMATISMO IN EVOLUZIONE ALL’A.O. MAURIZIANO DI TORINO

In visita alla S.C. Laboratorio Analisi-Chimico Cliniche e Microbiologia e al Centro Prelievi. Intervista al direttore dott. Domenico Cosseddu.

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico)

Le analisi di laboratorio si propongono di fornire risultati attendibili che possano essere d’aiuto al medico nelle varie fasi della sua attività: lo screening, l’ipotesi diagnostica inziale, il raggiungimento di una diagnosi di certezza, il giudizio prognostico e il monitoraggio del decorso delle patologie e delle terapie instaurate. Va da sé che le richieste di indagine laboratoristica partano da presupposti forniti da dati anamnestici ed obiettivi, in quanto è il ragionamento clinico che dà un senso compiuto ai dati forniti dalla tecnica laboratoristica. Ed è proprio in quest’ottica che gli esami di laboratorio diventano realmente strumenti insostituibili per il medico. Un esame di laboratorio consiste di una serie ordinata di passaggi: la richiesta del medico, il prelievo del campione, la sua analisi, il controllo dei risultati e la loro validazione clinica che ne comporta la presentazione con l’emissione del referto. Questo breve “reportage” per comprendere l’attività nello specifico.

Dott. Cosseddu, è noto che gran parte dei pazienti per molte patologie necessitano di più esami di laboratorio. Nel vostro Centro, quali ad esempio, gli esami maggiormente richiesti, e per quali patologie?

“Gli esami più richiesti sono naturalmente quelli di base come glicemia, creatininemia, sodiemia, potassiemia, emocromo, enzimi epatici e così via. Per esempio nel 2023 abbiamo eseguito circa 120.000 glicemie. Le patologie di più frequente riscontro nelle richieste sono diabete, ipertensione, patologia oncologica, inoltre vi sono condizioni fisiologiche come la gravidanza”

Quanti esami, complessivamente, vengono eseguiti ogni anno?

“Mediamente il Laboratorio Analisi dell’A.O. Ordine Mauriziano esegue circa 2.700.000 esami”

E quali gli esami maggiormente richiesti con carattere di urgenza?

“Gli esami più frequenti richiesti in urgenza sono emocromo, glicemia, creatinina, sodio, potassio, enzimi epatici, troponina ad elevata sensibilità, tampone per Covid”

In questo (lungo) periodo di pandemia, in che misura è aumentato il carico di lavoro, ed eventualmente con quali difficoltà?

“La domanda è complessa. In effetti stando ai numeri nel 2019 abbiamo eseguito circa 2.300.00 esami e nel 2020, in piena prima era Covid, 200.000 esami in meno. Nonostante questa apparenza, il carico di lavoro nel 2020 è aumentato notevolmente, con la necessità di eseguire la maggior parte degli esami in urgenza e quella di impostare nuove tecnologie in grado di far fronte alle necessità della popolazione. Le maggiori difficoltà si sono riscontrate non tanto nel personale che, anche con un lieve aumento numerico grazie alle indicazioni regionali, ha saputo impegnarsi a fondo sacrificando un po’ della sua vita sociale e familiare, quanto nell’approvvigionamento di materiali plastici necessari per alcuni esami soprattutto di biologia molecolare. Nel 2021 e nel 2022 abbiamo invece avuto un aumento costante della produzione fino ai 2.700.000 esami attuali”

Di quanti operatori è composto l’organico e per quali specialità?

“5 Dirigenti Medici (me compreso), 4 Dirigenti Biologi, 3 Dirigenti Chimici, 42 TLSB (Tecnici di Laboratorio), 12 Infermieri Professionali, 10 Ausiliari/OSS , 7 Amministrativi. Le specialità coperte da questo personale sono molteplici: Sala Prelievi, gestione dell’ OutSourcing (degli esami che inviamo cioè ad altre realtà di Laboratorio), chimica e immunometria di base, chimica e immunometria specialistica, biologia molecolare, coagulazione di base e specialistica, ematologia, microscopia clinica, microbiologia e studio delle infezioni correlate all’assistenza, proteine specifiche, allergologia, autoimmunità, terapia anticoagulante orale”

Come e quanto si è evoluta la tecnologia dei laboratori di analisi cliniche?

“Moltissimo e continuamente. Le evoluzioni delle tecnologie, che coprono tutti i campi del Laboratorio, consentono maggiore qualità e affidabilità dei risultati insieme ad una sempre più spinta rapidità di refertazione e quindi un maggior aiuto alle terapie tempestive del paziente. La continua evoluzione, fortunatamente, ci costringe ad una costante formazione nel concetto di lifelong learning, non si finisce cioè mai di imparare”

Quali, nello specifico, le apparecchiature e gli strumenti che compongono il Laboratorio Analisi?

“Covid 5 strumenti (4 molecolari, 1 antigenico), Biologia Molecolare (8 strumenti), Congelatori 14 -20°C, 1  -80°C., Frigoriferi 21 e 1 Camera fredda, Cappe (biologiche o chimiche) 7, Incubatori a 37°C: 3. Centrifughe 16 e 3 in associazione con 2 catene analitiche, Emogasanalizzatori: 12 distribuiti in Laboratorio e in alcuni reparti. Ematologia: Contaglobuli (emocromo) 2 strumenti oltre al coloratore vetrini e al visualizzatore immagini vetrini, VES (Velocità di Eritro Sedimentazione) 2 strumenti, Emoglobina glicata 2 strumenti, Chimica Clinica e Immunometria di base 5 strumenti in catena analitica, Chimica Analitica 1 strumento LC/MS, 2 HPLC, 1 Spettrometro, Preanalitica  1 strumento con varie sezioni (in catena con chimica di base), Immunometria specilistica 8 strumenti di cui 5 in catena analitica, Microscopia clinica urine: 3 strumenti, Proteine specifiche 4 strumenti e 1 transilluminatore, Microbiologia 3 incubatori per emocolture e liquidi biologici e 1 strumento lettore micropiastre oltrea a 2 termoblocchi e 2 strumenti immunometrici, 2 coloratori e 1 stufa biologica; questo in mezzo a tante pratiche manuali;  Autoimmunità-allergologia 6 strumenti e 1 microscopio a fluorescenza, 1 telecamera per microscopio, Coagulazione di base e specialistica 9 strumenti e 1 incubatore, Microscopi 6 strumenti”

Con quale frequenza (e per quali discipline) “ospitate” specializzandi per la loro formazione o per uno stage?

“Ospitiamo quotidianamente studenti di Medicina per un stage conoscitivo della nostra materia, nonché studenti  del corso di Laurea di Tecnico di Laboratorio (TLSB). Inoltre frequentano sempre il nostro Laboratorio specializzandi in Patologia Clinica, Biotecnologia e Chimica. Le discipline frequentate sono tutte quelle presenti in Laboratorio”

Quale possibile collaborazione con il Territorio ed altri ospedali dell’area torinese, e per quali esigenze?

“Esiste una costante collaborazione sia con il Territorio che con gli altri Ospedali e Laboratori non solo dell’area torinese ma anche Regionali e Nazionali. Queste collaborazioni servono a fare in modo che il nostro Laboratorio possa essere di aiuto ad altri per l’esecuzione di esami che da loro non vengono eseguiti e viceversa. Con il Territorio il rapporto tende a supportare le varie iniziative regionali e comunali sulla popolazione (ad esempio tamponi molecolari o antigenici per Covid nei momenti maggiormente complicati, iniziative di screening come quello nazionale per l’Epatite C, etc.)”

Tra esigenze e costi di gestione dell’attività sono da rilevare eventuali criticità?

“Il Laboratorio Analisi ha praticamente un’impronta di tipo industriale e questo giustifica il fatto che molti di questi, come il nostro, siano Certificati ISO-9001 oppure addirittura accreditati presso enti di certificazione. Abbiamo quindi un fatturato certo, con spese certe e quindi con un controllo di gestione efficace. Le criticità riguardano soprattutto l’acquisto di nuove tecnologie che sono di solito più costose rispetto alle precedenti. Tuttavia, bisogna sempre ricordare che una maggiore spesa, spesso, porta a una sequela di risparmi; ad esempio fornire al clinico o all’infettivologo l’identificazione di un batterio con un giorno o anche più di anticipo, consente il risparmio sulla terapia antibiotica, spesso molto costosa, e il risparmio di giorni di degenza, anche più cari della terapia”

Il Servizio che lei dirige è in fase di ampliamento. Quali le innovazioni in programma?

“Come ha potuto vedere abbiamo una Sala Prelievi nuova che mi piace moltissimo e che ha liberato spazio nella sua vecchia posizione. In quella sede saranno posizionate sia una parte della chimica specialistica con cromatografia liquida/spettrometria di massa e vari HPLC e la nuova microbiologia che vorremmo più propensa al futuro della sua specialità. Senza contare che da poco è stata inaugurata la nuova sede dell’immunometria specialistica con una “catena” di ultima generazione”

I laboratori di analisi cliniche sono il luogo in cui si svolge la “Medicina di laboratorio”. Secondo lei, quanto è “appetibile” questa Disciplina tra le ultime generazioni di studenti universitari?

“Attualmente è poco appetibile nelle ultime generazioni. Viene vista, a torto, come noiosa e poco utile. In effetti la Medicina di Laboratorio è responsabile del 70% delle diagnosi e costa il solo 3% della spesa sanitaria. L’aggiornamento continuo del Laboratorio e la mole di articoli scientifici di sua competenza rende conto dell’interesse che può suscitare questa disciplina se ben indirizzato”

E quale caratteristiche deve avere il candidato che fa questa scelta?

“Passione, competenza, consapevolezza che svolgere la Medicina di Laboratorio vuol dire essere preparati in tutti i campi della Medicina per poter agevolmente discutere del caso clinico con il collega di qualsiasi disciplina o della medicina di Territorio”

RINNOVATO E A PIENO REGIME IL CENTRO PRELIEVI DEL MAURIZIANO

Logistica e soprattutto organizzazione per facilitare gli accessi diretti e le prenotazioni di esami, in stretta sinergia tra Direzione Sanitaria, infermieri, Oss, ausiliari e amministrativi

Da un po’ di tempo, anche prima della pandemia, nel capoluogo piemontese (come altrove) ci si lamenta delle liste di attesa per ottenere determinate prestazioni mediche e sanitarie, “un ostacolo” della sanità pubblica che ha creato e crea problemi di vario genere alla collettività. Ma la realtà torinese ha forse qualche eccezione, se prendiamo ad esempio il recente restyling del Centro Prelievi dell’ Azienda Ospedaliera Mauriziano Umberto I°. Una Struttura che per la verità è sempre stata ottima dal punto di vista clinico-sanitario, sia pur con alcune lacune soprattutto per quanto riguarda i molti accessi quotidiani e, di conseguenza, le lunghe mezz’ore di attesa prima di fruire delle prestazioni del Servizio. Ora, da alcuni mesi, il Centro Prelievi (responsabile il dott. Antonio Insana, coadiuvato dalla coordinatrice professionale Maria Cappai) è radicalmente rinnovato non solo dal punto di vista logistico, ma soprattutto da quello organizzativo-gestionale avendo “re-impostato” metodi e orari a seconda delle diverse esigenze dei pazienti. A questo Servizio vi si accede al piano terra dal lato C.so Rosselli, adiacente l’ingresso del P.S., e consiste in un’ampia e luminosa sala accoglienza, 6 box di sportello-segreteria per le prenotazioni e registrazioni,  6 box per i prelievi, 4 postazioni per il ritiro dei campioni, un ambulatorio dedicato alla TAO per pazienti in terapia anticoagulante (diretto dal dott. Antonio Insana), l’ufficio della coordinatrice infermieristica, un Punto Giallo per il pagamento dei ticket e i servizi igienici. L’attività si svolge dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 15.00, e le prestazioni si ottengono su prenotazione o accesso diretto. I pazienti che si sono prenotati ad un determinato orario, all’ingresso ritirano un ticket numerato e in pochi minuti accedono alla postazione dedicata per la consegna delle provette, quindi attendono la chiamata per accedere al box per eseguire gli esami ematici, ciò con un tempo di attesa di pochi minuti. Il ricorso all’accesso diretto è riservato a pazienti che rientrano nelle seguenti categorie: donne in gravidanza, over 85, invalidi al 100%, urgenze entro le 72 ore (U). I suddetti ritirano all’ingresso il ticket numerato, la cui erogazione è dalle 7.15 alle 10.00,  mentre la segreteria dei box prenotazioni inizia a chiamare dalle ore 8.00. È evidente che l’accesso per prenotazione è quella più “favorita”, ma in ambedue i casi l’attesa si riduce a pochi minuti e nel rispetto dell’orario, grazie anche al sistema computerizzato. «Solitamente – spiega la coordinatrice – 4 box sono dedicati maggiormente ai pazienti prenotati e 2 per i non prenotati, ma ciò è fluttuante in quanto gli operatori si “alternano” in base ai tempi di attesa, considerando nel contempo alcune eccezioni come, ad esempio, per dare precedenza ai pazienti insulino-dipendenti o pazienti in gravidanza a rischio. Tuttavia, l’accesso diretto è fisiologico che abbia qualche volta tempi relativamente più lunghi, ma comunque di poco». Altrettanta attenzione è dedicata alle donne in gravidanza (soprattutto se  “a rischio”) che possono accedere con prenotazione o con accesso diretto. L’obbligo di prenotazione vale sempre per gli esami relativi alle curve glicemiche, cortisolo, esame micologico, bambini da zero a 6 anni, e per i tamponi vaginali e rettali, uretrali maschili e per le prime visite di accesso al TAO. Relativamente ai pazienti interni, soggetti a visita ambulatoriale, il medico può prescrivere in seduta stante determinati esami, da effettuarsi però in tempi successivi e quindi su prenotazione, o nella mattinata stessa della visita accedendo al Centro Prelievi dopo le ore 11.00. Per quanto riguarda l’accesso all’ambulatorio per i pazienti soggetti a prelievi ematici in quanto in terapia anticoagulante (TAO), solitamente sono prenotati dalla segreteria su indicazione dello stesso medico dott. Insana, la cui priorità è a seconda dei casi da lui indicati. «Unica “criticità” – rileva Maria Cappai – è la prenotazione telefonica degli esami (011/50.82.375), un sistema di accesso “ostacolato” dalle eccessive telefonate in entrata, e a volte anche dalla incomprensione tra l’operatore e il paziente. Il problema è tuttora all’attenzione della Direzione Sanitaria, ed è auspicabile una miglioria a breve. Ma in complesso questo lavoro di organizzazione ha coinvolto tutti i collaboratori (23 persone oltre agli amministrativi), e in particolare il dott. Stefano Passi della Direzione Sanitaria. Nel frattempo l’attività ha superato il cosiddetto “rodaggio” ed ufficialmente è a pieno regime dal novembre scorso… con qualche feed back da parte del pubblico». Una “ventata” di miglioria anche per la Sanità piemontese, con l’auspicio che altre realtà ospedaliere e del Territorio si avvicinino maggiormente ai bisogni dei cittadini-pazienti facilitando loro i percorsi che, sino ad oggi, sono in parte disagevoli proprio come le fatidiche liste di attesa.

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