Terzo Millennio tra pandemia, guerra e rischio nucleare, l’arte può salvarci?
Dalle “Lezioni Americane” di Italo Calvino al Movimento del Transrealismo
di Renato Mammuccari
Il movimento del Transrealismo letterario nasce negli Stati Uniti e si sviluppa nell’Arte in Italia ed in parte dell’Europa, traghettando la letteratura e l’arte al Terzo Millennio, rilevando nuovi mondi realistici, permettendo di ricercare potenziali passaggi percettivi che hanno trasfigurato la visuale dell’operato estetico. Il Transrealismo è proiettato ad obiettivi “oltre” la realtà per esprimere un nuovo pensiero per l’arte e per la storia socio-culturale della società contemporanea.
Le Neoavanguardie degli ultimi quarant’anni
Tra gli anni ’60 e gli anni ’70 si ebbero grandi cambiamenti con neo-avanguardie che hanno avuto importanza nella storia su piani diversi e compositi: Pop Art, Minimal Art, Arte Concettuale, Arte Povera, Body Art, Land Art, Pittura analitica sino a giungere alle innovate insorgenze della pittura, ricercando il piacere della tradizione del dipinto e del colore con Graffitismo, Transavanguardia e Transrealismo, quest’utima prima negli anni ’80 nasce in America come fenomeno letterario ad opera del matematico-scrittore Rudy Rucker e poi negli anni ’90 oltrepassando il 2000 in Italia con l’arte multimediale del Transrealismo ad opera del critico Antonio Gasbarrini, hanno segnato la storia delle avanguardie artistiche degli ultimi 40 anni, riconoscendo gli anni ’80 e ’90 le epoche più energiche e feconde di rinnovamento dell’arte internazionale.
Italo Calvino e la sua relazione con l’arte. L’arte per lo scrittore era un contiguo criterio di vivere, di considerare, di pensare, un certo modo intrinseco nel catturare fattezze della vita da un’osservazione iconica. Così Calvino conseguiva a convertire in scrittura pensando per visioni immaginative, rendendo l’immagine sotto la sua azione letteraria, un’espressione visuale molto vicina all’arte. Le sue “Lezioni americane” fanno riflettere sui temi trattati da Calvino come tracce di proposta immaginifica della realtà, si ritroveranno alcuni anni dopo nel movimento del Transrealismo italiano negli orientamenti manifestati nell’atto creativo della stilizzazione essenziale di una post-realtà contemporanea nonché futura, di un’arte congiunta allo sviluppo tecnologico e scientifico.
Italo Calvino negli anni ’80 s’immette in un influente clima intellettuale che si accingeva a chiedersi una sequela di pensieri connessi al progresso tecnologico e al significato dei moderni mezzi di comunicazione. Cominciano a circolare i primi computer con i designati progressi programmati attorno alla cerchia dei letterati. Calvino assistendo a questo pensava ipotizzando un futuro. E in questo modo che nascono le composizioni letterarie delle sue “Lezioni americane” producendo archetipi che s’inoltravano di là dagli inizi degli avanzamenti di internet, questo ne avrebbe fatto un precorritore nel valutare quelli che sono stati poi i mezzi di comunicazione di massa. Ciò nondimeno l’avvenire delle tecniche dell’informatica consta nel riconoscere che ci sono realtà oggettive che esclusivamente l’arte e la letteratura sono in grado di istaurare con proprie metodologie che ammettono quell’idea inesauribile che si chiama ingegnosità dell’artista che solo l’uomo ha il potere di elargire, nell’evoluzione culturale universale. Oltre ciò, ai rapporti con le organizzazioni sociali, che sormontano le connessioni con il ritmo veloce della vita sempre in trasformazione con il cervello umano, il mondo e l’universo. Scaturiscono da questo insieme le “Lezioni americane”, che Italo Calvino serbò per l’Università di Harvard, Cambridge nel Massachusetts (1985-1986), con l’intento di esporre dei principi di ricerca di scrittura creativa essenziali per l’approssimarsi del nuovo millennio e sono: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, coerenza. Questi temi si rinverranno negli anni ’90 nel movimento del Transrealismo Italiano nell’arte di Francesco Guadagnuolo, il maggiore artista di riferimento, che vaglia l’esame culturale che riassume l’arte dell’Occidente, idonea ad orientare le forze della vita nei modi di agire individuali e della collettività del tempo presente, pensando all’avvenire. Nelle partecipazioni americane hanno visto nell’artista Guadagnuolo un dialogo etico che si è misurato con il realismo europeo sviluppandolo sino ai corsi degli eventi contemporanei per dare origine a un post-realismo che oltrepassava e trasfigurava la realtà nei diversi modi di comprenderla. É così che Guadagnuolo mostrandosi nel nuovo Transrealismo italiano, che dall’inizio del Terzo millennio tanto se ne parla procurando interesse, da una parte per la ricchezza dei linguaggi creativi e dall’altra per le nuove spaziali prospettive dell’era digitale, potremmo dire, senza ombre di dubbio, che si tratta di una vera rivoluzione culturale che sta mutando il nostro modo di percepire la realtà e di viverla nello spazio della nuova era.
Le sei “Lezioni americane” e la poetica del Transrealismo italiano
La Leggerezza. La leggerezza per Italo Calvino,è un argomento che pone la vita dell’essere umano in rapporto con il mondo dove la drammaticità del vissuto è appoggiata da un’intima ansia filosofica. Per questo la letteratura dovrà chiedersi come elevarsi riguardo alla pesantezza della realtà e di prendere in esame l’arco vitale dell’uomo da una nuova prospettiva poliedrica nella percezione globale del mondo? Ed è solo convertendo campo visivo, che può emendare lo scrittore trattando la realtà con uno spirito costellato di espressioni figurate e ricco di contenuti. Dunque la letteratura è immagine della realtà e davanti alle prossime lezioni, tratta il tema della leggerezza con una delle aperture più visionarie dello scrittore e nell’aver immesso una configurazione di rivelazione anticipando il Terzo Millennio: il “Secolo digitale” (oggi il modo di scrivere con un comune cellulare, viene ogni cosa convertita in minime espressioni, anche figurali): “Nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna”. (Italo Calvino). Lo scrittore parte dalla necessità di mettere soluzione a ciò che lui avverte “il disagio per la perdita di forma della vita”, che vuol dire una straordinaria trasposizione della realtà fermandosi sull’influenza del tempo che cadenza la vita, nel possedere quella capacità che l’arte in generale ha influenza sull’essere umano. Ci si condiziona spesso e purtroppo, con una realtà fin troppo dolorosa e violenta, la letteratura e l’arte hanno la qualità di concedersi in un confronto, nella misura in cui si è in grado di sollevarsi riguardo alla gravezza del mondo in relazione alla vita e alla morte, agendo sul modo di essere, con archetipi se pur dotati di profondità e punti di riferimento con il mondo reale. In seguito, la leggerezza, è divenuta uno degli argomenti essenziali dell’istruzione riguardante i software, che influenza il quotidiano della vita, in quanto la rete telematica è divenuta una dimensione virtuale che fa sperare chi ne fa uso per ottimizzare prestazione e socialità e al tempo stesso essere in grado di raffrontarsi con la dimensione reale.
Se il Neo-realismo italiano ha dato una visione di cambiamento della corrente artistica del Realismo francese (che vedeva in Gustave Courbet il suo principale esponente), permanendo in ogni caso nel settore della medesima, la voce “Transrealismo” chiarisce l’orientamento attuale, laddove il prescritto “trans” segna il concetto di inoltrarsi “al di là” o“oltre” la percezione e trasmissione della realtà che fluisce nello spazio-temporale, nel riesame nelle conformazioni significanti con l’innovazione scientifica e tecnologica che accompagnano la crescita delle popolazioni. Grazie alla tecnologia, la rappresentazione mentale propria di realtà subisce mutazioni e all’occasione va riconsiderato sia dal punto di vista estetico che applicativo, di fronte una visione della realtà fin troppo pesante, (com’è pesante anche viverla), per cui viene scelto un modo d’esprimersi distinguente, con un linguaggio pur sempre ad alto valore ma leggero, velocizzato e programmato nell’espressione moderna, per essere meglio compresa e nello stesso tempo filosoficamente vitale.
La Rapidità. La lezione americana che Calvino ha chiamato “rapidità” argomenta la dinamicità dell’intelletto e di conseguenza anche della naturalità e dell’apprezzabilità. Tema e narrazione sono un’alternanza di vicende che si connettono, sono azioni che intervengono sull’arco d’estensione, in un tempo rapidissimo e di una continua correlazione tra spazio-tempo. Calvino scrive “Il racconto è un’operazione sulla durata, un incantesimo che agisce sullo scorrere del tempo, contraendolo o dilatandolo”. Lo scrittore fa fronte che la produzione letteraria ingerisca il compito di avvio di trasmissione, mettendo in risalto le difformità ed eludendo, in questo modo, il pericolo di uniformare qualsiasi trasmissione letteraria. “In un’epoca in cui altri media velocissimi e di estesissimo raggio trionfano, e rischiano d’appiattire ogni comunicazione in una crosta uniforme e omogenea, la funzione della letteratura è la comunicazione tra ciò che è diverso in quanto è diverso, non ottundendone bensì esaltandone la differenza, secondo la vocazione propria del linguaggio scritto”. (Italo Calvino). Concludendo la rapidità dell’espressione e dell’immaginazione ha pur sempre degli azzardi, di conseguenza saper prendere su di sé il concetto di velocità in un’argomentazione rapida, ha l’efficacia di esprimere nel mondo moderno più realtà oggettive di valore esclusivo. E con la rapidità che Italo Calvino, auspica l’inizio del nuovo Millennio.
Il Transrealismo Italiano si commisura e si assimila con la tecnologia per diventare realtà mutante, nella rapidità di ciò che ci circonda. É lì che il rapporto fra spazio-tempo diventa un’altra cosa per una maggiore presa diretta, perché l’essere umano al momento che parla o scrive o fa altro, è diventato ieri, pronto per essere già domani. Tale attimo sfuggente, che stentatamente otteniamo ad avvertire perché già sul momento diviene un tempo trascorso per cui intorno a noi, al momento che agiamo, siamo inevitabilmente proiettati nel futuro. L’esigenza di una trasformazione nei rapporti spazio-temporali, l’ha visto caratterizzandosi proprio dall’arte. Ciò è avvertibile perché nell’epoca attuale viviamo una diversa creatività che a tutto oggi con i mezzi che abbiamo non sono sufficienti a tracciare. Anche se le nuove tecnologie informatiche riportano avverabili consapevolezze temporali che sino a ieri erano irrealistici negli apparati collettivi trascorsi, il supporto come sempre giunge dall’arte perché riesce a precorrere i tempi dandone in questo caso un’altra percezione.
In questo modo pensiamo di essere tutti indipendenti? E da che cosa? Anche se noi non lo comprendiamo, ma siamo immessi di vivere in relazione da un qualche cosa che non conosciamo ma, di fatto, esiste un passaggio reale, che ci mette in relazione tra ciò che è trascorso e ciò che deve ancora arrivare. Si tratta dello spazio-tempo che si adegua inconsciamente a ciò che ci appartiene in quel momento, e ciò ci consentirà di invadere un altro punto di vista, a secondo la relazione, piuttosto che un’altro. In un tempo di grande rinnovamento in cui l’abituale percezione delle tre dimensioni dell’opera d’arte si può completare con una veloce Realtà Virtuale. É nella quarta dimensione che la visione assume un diverso valore e funzione da tutti gli altri orientamenti dello spazio ordinario, se pensiamo che essa vive attorno alla vita dell’uomo, ma solitamente non l’avvertiamo perché non la pensiamo e quindi non la percepiamo. É proprio nel criterio di abbracciare più realtà, immaginandone, la trasmissione universale, la quale, è conseguenza della nostra cognizione per mezzo della funzione mnemonica dell’artista. É come rappresentarsi in circostanze diverse ad esplorare la realtà da diversi punti di vista (che non hanno niente a che vedere dai punti di vista del Cubismo), pertanto in circostanze susseguenti del tempo, come se compendiati in un’immagine simbolo che riassume le diverse esteriorità di realtà, compresa quella virtuale, ricercata in un condensato spazio-temporale. Ad opera del Transrealismo è ammissibile immaginare la possibilità che il tempo si converte in spazio o in direzione opposta. Per cui certe espressioni come “visionario”, “immaginario” o “fantastico”, sono consentite ad assoldare una differente essenza e compito.
L’Esattezza: c’è necessità di esattezza, per cui l’uomo ha necessità di attente valutazioni culturali e di risposte al momento del bisogno. Concetto ed esposizione sono principio di una definita locuzione e potenziano il pensiero. Il bisogno di mettere in risalto pensieri scaturisce pur sempre da una certa comprensione della realtà, per cui questo passaggio importante non si può finire di raccontare in una forma generica e occasionale. È come se il linguaggio ad un certo punto si fosse smarrito; sottratto del suo contenuto reale e non riesce più a emanarsi con la medesima vitalità dell’esistenza. Come anche le immagini non sono più provviste di alcuna estensione; apparenza e argomento svaniscono abbandonandosi forse nell’indifferenza. Parola-immagine, nella letteratura o nell’arte, anche se si fa uso di certi ripensamenti e correzioni, scarseggiano di stile e personalità. Calvino si domanda se non possono essere certe argomentazioni che si credono indiscutibili e puntuali a rendere una certa dubbiosità. Calvino che crede all’esattezza, riporta che nel comporre una narrazione in certi momenti non si appassiona di scrivere concetti che abbiano già il senso di precisione, ma li riporta a tutto quello che resta lasciato da parte. Per impegnarsi a tale preoccupazione, pensa di frazionare ciò che deve comunicare in poliedrici ambiti, per poi ripartire da quello che sembrava insignificante all’inizio, per riportarlo man mano al nucleo centrale del romanzo e quindi di ritrovare all’interno del profondo il senso dell’esattezza.
L’arte transreale in Italia rivela il suo principio artistico e culturale nella perizia di trascendere la percezione della realtà del nostro tempo e superarla, non lasciando da parte il rilancio e il rassetto del linguaggio artistico per metodologia di un’espressione anche figurativa, pur sempre energica e pervasa di percettibilità esperienziale, compresi i simbolismi espressi dal linguaggio elaborati dal progresso tecno-scientifico. Per questa nuova dottrina volta ad identificare una nuova realtà è imprescindibile la ricettività interpretativa dell’artista che ha valore sinestetico nel linguaggio secondo la tematica dell’opera artistica da sviluppare che sia di origine poetica, musicale o matematica. Diventa così primordio-precisione-coerenza.
La Visibilità: Calvino, si serve della visibilità per esprimere l’essere, che ha in sé la qualità dell’immaginazione in sintonia con la vita. Esistenza e immaginazione si fondono nella propria essenza. “Visibilità” vuol dire presa diretta della realtà e ci porta a considerare la visibilità da un’altra prospettiva perché ci porta dove la “novità, l’originalità, l’invenzione” hanno pregio esclusivo. “Se ho incluso la Visibilità nel mio elenco di valori da salvare è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare per immagini.” Così scriveva Calvino perché fissa un assunto e l’immaginazione non vuol dire fantasticare, ma pensare sulla realtà e sulle sembianze che le danno vita. Un procedimento del dato reale che ci porta a pensare la visione del luogo come se si sviluppasse di fronte a noi. Comunicare ed esplorare sono due sviluppi creativi immaginativi: come dal verbo si può giungere alla visione, oppure dalla visione si può giungere alla rivelazione del verbo.
Il Transrealismo Italiano ritiene idonei gli sviluppi realistico-astratto-informali, anche se questo potrebbe far pensare ad un’antinomia estetica, quando la componente astratta o figurativa abbia a secondo il caso evidenziato una certa prevalenza nel prodotto artistico. Nella circostanza opposta i processi stilistici si rivelano senz’altro accordati ma anche comprensibili tra essi, grazie alla visibilità che le danno vita commisurandosi ad una realtà trascesa, che l’artista fa risultare nell’espansione spazio-temporale. Quest’ultima diventa espressiva, attraverso differenziazioni di segni-scritture accentuandone attraverso una pittura di particolare mutevolezza nella rete cromatica. In breve, la scrittura sta alla pittura come la pittura sta alla scrittura.
La Molteplicità. La parola molteplicità, sollecita il nostro intelletto ad un complesso di realtà oggettive. Calvino afferma che l’uomo, nella misura in cui vive la vita, è un insieme di essenze di elementi distintivi che risultano imprescindibili della vita stessa. Il tutto procreandosi e dilatando formano un campo energico ricco di circostanze, dove le parole e le immagini sono vicendevoli nel dinamismo compositivo della realtà. Il mondo interagisce negli aspetti di una rete interattiva interdisciplinare: “Da quando la scienza diffida delle spiegazioni generali e delle soluzioni che non siano settoriali e specialistiche, la grande sfida per la letteratura è il saper tessere insieme i diversi saperi e i diversi codici in una visione plurima, sfaccettata del mondo” (Italo Calvino).
La tendenza assunta dall’arte transreale italiana è vivere il reale differenziato, vale a dire una realtà trasfigurata indirizzata verso il futuro, un futuro che già da ora è segnato nel momento. Il reale già studiato in forme diverse dal Neo-realismo italiano, dal Surrealismo francese e dall’Iperrealismo americano non basta più. Il Transrealismo in ambito cosmopolita è un articolato di elementi innovativi nell’arte contemporanea, che osserva alla globalità dell’insieme. Uno dei basilari sistemi attinenti alla post-realtà traspare l’analisi critica del costitutivo sociale, o meglio un’analisi in movenza di indagine all’interno della popolazione, aspirante all’esattezza e ad una potenziale segnalazione al di là di qualsivoglia manovrato accordo sospettoso, contro ogni forma di ipocrisie e menzogne. Il Transrealismo italiano vorrebbe far riuscire e portare un’operosità di sviluppo dell’intelligenza che l’essere umano potrà dimostrare nell’acquisire nuove esperienze sulla realtà sociale e a riflettere sulla vita. Per cui quali sono le azioni per accogliere e acconsentire all’uomo quando s’interroga per vivere in piena coscienza l’attuale realtà del tempo? L’arte può aiutare a far questo sia nelle influenze reciproche con gli altri esseri umani, sia nei potenziali ragionamenti. L’arte transreale è novità, desiderio di svilupparsi allargando nuove prospettive, facendo nascere nuovi modelli emancipandoci dall’incompetenza e preconcetti. Dunque se l’arte riconduce al pensiero umano alla saggezza, non fa altro che far reinserire nella vita il prossimo, (oggi si vive molto distanti l’uno dagli altri) affinché si riavviino ad usare il buon senso nelle relazioni in una forma più umana e solidale.
La Coerenza: Calvino non è riuscito a completarla, ma tale “valore” integra le sue “Lezioni americane”. Coerenza tra linguaggi e argomenti, coerenza della forma, coerenza tra voci e visioni, coerenza come credibilità, coscienziosità e incombenza. Per questo l’artista deve avere dote democratica anche nell’affrontare temi e sistemi politici che possono nuocere la libertà e diritti dell’uomo. Nella concretezza sono mondi che vengono composti all’unisono che sembrano fondersi con la scrittura e lo spirito compositivo del contenuto. Quello che in realtà è importante è consegnare una causa formale al giusto modo di vivere in cui ognuno potrà sentirsi appagato, insomma un profilo essenziale disegnato nella coerenza. Abitiamo in un mondo che è divenuto complesso, veloce, condizionato dalla visibilità e molteplicità; la coerenza è la condizione con cui sostenere il legame con la realtà. Coerenza vuol dire non unicamente porsi soltanto alla realtà culturale, ma altresì razionale e umana .
L’operosità artistica transreale supporta ogni volta chi ambisce avvertire l’arte come sostegno individuale e collettivo, sanando prima di tutto le mancanze della politica, se non altro quella in evidente decadimento del XXI secolo. Il linguaggio dell’operato artistico s’inquadra in un contesto di trasmissione, all’interno della società, senza tralasciare che l’arte è linguaggio di una coscienza critica, quale arte di processo nella coerenza e il più possibile credibile, incisiva e contestante, con l’intento nel rinnovarsi nella realizzazione.
La realtà, appartiene all’essere ed è dentro di noi
Italo Calvino è un letterato realista, non nel criterio classico dell’espressione, ma perché usa punti di vista diversi nello sviluppare soggetti della realtà. Arte e letteratura ci fanno addentrare nell’ambito di una nuova realtà esplicitando il risultato della visibilità, dell’esattezza, della rapidità, e della molteplicità per chiarire e spingersi nello sviluppo del mondo reale moderno. Se la letteratura e l’arte sono la superficie riflettente del tempo, le “Lezioni americane” sono state create per sfogliare le trasformazioni delle realtà e rivelare quelle future. “Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d’esperienze, d’informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili”. (Italo Calvino). Nell’epoca attuale, le “Lezioni americane”annunciano dinamicità e straordinarietà, attraversare queste lezioni vuol dire annunciare una nuova immaginazione, un luogo di limpidezza e perspicacia, se consideriamo alle innovazioni progressiste che l’espressione artistica e i mass-media hanno sperimentato nel nuovo millennio, la visionarietà di Calvino che dal secolo scorso ci proferisce di mezzi di comunicazione di massa “velocissimi” e “di estesissimo raggio” è stupefacente. Quando Calvino compose le sue “Lezioni americane”, internet e cellulari quasi non esistevano. Dovremmo domandarci: in che maniera Calvino individuasse tali rinnovamenti e per quale ragione abbia preferito trasmetterci le sue “Lezioni americane” e percepire dalle sue lezioni la visibilità, la rapidità e molteplicità, nel comprendere le diverse realtà come qualità del Terzo Millennio?
Il grande Italo Calvino si esprime nel secolo scorso, ma oltrepassa il 2000, egli si domanda come apparirà l’avvenire dell’immaginativa inventiva nella “civiltà dell’immagine”, prevedendo che letteratura, arte e tecnologie-scientifiche dialogheranno tra loro, verso un mondo che risulterà diventato diverso.
Se pensiamo che il movimento del Transrealismo Italiano rappresenta oggi la condizione favorevole da esplorare, sicuri che questa risolutiva metamorfosi diventi la condizione migliore che aiuta ad affrontare anche la vita medesima. È un avvenimento di sviluppo e rinascita per il mondo dell’arte e della letteratura, che destina, non solo agli artisti, ma in tutti i campi della cultura, nuove adeguate ricerche. Si rapporta con l’attuale mondo tecnologico e scientifico e si presenta l’urgenza di comunicare la realtà mutante, in un criterio totalizzante per conseguire una moderna coscienza che ha tutta la consistenza, la spaziosità di produrre nuovi pensieri, che riconosca nuove visioni e linguaggi nelle opere d’arte. Il Transrealismo mostra non solo gli argomenti che Calvino aveva identificato con “Le Lezioni americane” in cui si muovono le regole della versificazione del Transrealismo, ma altresì gli attinenti criteri artistici e le proprie esclusività. Potremmo aggiungere altre voci insite in questo caso al Transrealismo Italiano: Simultaneità e Pluralità questi concetti circoscrivono da una parte la natura immateriale del web e dall’altra ai valori di origine umanista.
La Simultaneità: idee e concetti dell’arte circostanti a quelli di Internet, ne fanno un indicatore di intrinseci mutamenti sulla mansione dell’arte: ammettere in se medesima gli argomenti, i pensieri e l’universale, sviluppandoli con soluzioni e qualità che le sono tipiche. Raccogliere un rinnovamento è connesso alle novità tecnologiche-scientifiche ed a moderne intese artistico-letterarie-culturali, che elegge esempi di capacità di impiego nell’intercettazione simultanea dell’immagine (ciò non vuol dire simultaneità futuriste). Valido non solo sull’originalità dell’espressione artistica, ma anche di intervenire sul proprio tempo appartenente, con tutte le nuove sfide che può incontrare un mondo convulso e a volte inospitale. Il Transrealismo Italiano accorda ciò che si è avverato nel Modernismo tardo avanguardistico e nell’eccletismo Postmoderno riguardante pittura, architettura e teatro che sono stati più o meno approvati nel loro percorso storico e ovviamente superarli sul livello della creazione estetica dell’arte in quanto i principi sono diversissimi, come per esempio, quello riguardante la comprensione, per proporre nuovi orientamenti dove dirigersi, in accordo con le percettive aspettative mondiali digitali.
La Pluralità. Arte e relazioni, vuol dire rapporto con l’essere; dell’uomo nell’incontro con l’altro, nella condivisione all’umanesimo solidale, orientando l’applicazione alle questioni sociali, politiche e alle novità della rete di trasmissione complessive. Incrementare le immagini, tra entità ed esteriorità, tra uguaglianza e diversità è un modo di recepire un mondo composito che ha capacità di riportare un’immagine chiave nell’arte come anche contenuti diversi su un’unica immagine (questo concetto era già stato trattato dal filosofo Rosario Assunto nel suo saggio “Per un’ipotesi di lettura al quadrato” del 1979 su l’arte di Guadagnuolo nel rapporto fra testo e illustrazione).
Queste visioni di transnazionalità culturale partono da una base realistica e pluralista perché sono incrementate dal multiculturalismo.
Così il Transrealismo Italiano si presenta a indicare una nuova entità documentata in un cambiamento dell’arte che estende il confine dell’opera, implicando iconografia e tensione, allegoria e memoria; inoltre umanità e comprensione nella salvaguardia dell’ambiente naturale così come la tutela delle classi sociali fragili e dei problemi della collettività in ambito dello sviluppo urbano, parliamo di quelle grandi cittàchiamate oggi megalopoli. Immigrazione, disuguaglianza, e discriminazione, rischiano l’espansione, se si pensa che entro i successivi trent’anni risiederanno ammassamenti urbani, orientati verso i 20-30 milioni di popolazione. La questione della trasfigurazione urbana, avrà conseguenze di avvenimenti complessi, come gli insediamenti e integrazioni tra i popoli, in cui le conoscenze delle arti visive si misureranno con un ampio cerchio di tematiche che vanno dalla sociologia all’urbanistica e alla psicoanalisi. Sarà un cambiamento epocale che avrà effetti in ogni ambito: dai comportamenti del vivere, dall’energia alla cultura, sino ai problemi di stabilità politica e alla complessità di governare con rischi sullo “sviluppo sostenibile” che le organizzazioni internazionali si sono prefissati di raggiungere. Ed ancora purtroppo problemi inerenti alla globalizzazione, pericoli geopolitici, scarseggio di cibo e acqua e sull’integrazione nell’economia generale. Il Transrealismo Italiano così si avvia ad una “nuova operosità dell’arte interagente nel sociale” per questi nuovi orizzonti, candidando l’arte alla condizione umana di un mondo diventato ad alto rischio e pieno di incertezze. Dunque Arte, società e politica al segno della pluralità, al rapporto fra espressione inventiva e controllo del territorio urbano e naturale. Ciò resta un modello di come l’esistenza e l’arte non soltanto s’incrociano, ma ne scoprono l’inaccessibile: cercando un mondo ancora da salvare.
Soltanto in questo modo si può riedificare un modello di umanità che non sia fatta di allontanamenti, emarginazioni, ma di integrazioni nella pace di vita comune. La politica sino a questo momento è stata distante. È arrivato il tempo di programmare strutture innovative e metodologie di reggenza che possano trovare soluzioni di questo tipo.
Il Transrealismo italiano
Francesco Guadagnuolo è l’artista valutato da Antonio Gasbarrini in nome del Transrealismo italiano nell’introduzione a “L’idea di ‘visionario’- Dalla 3D alla RV”, Angelus Novus 1995 (3D si riferisce alla visione tridimensionale, RV sta per Realtà Virtuale) con opportuna mostra presso il “Castello Forte Spagnolo” – Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, che notificava a Francesco Guadagnuolo il principale artista passato in rassegna. Gasbarrini è il primo critico d’arte militante in Italia che con intuizione lungimirante avverte la trasformazione avuta luogo nella nostra società dell’era tecnologica digitale, fra arte reale, arte virtuale e progresso scientifico. E lo percepisce in Italia con Francesco Guadagnuolo definendo, le sue opere transreali.
Il Transrealismo è l’ultima conclusiva avanguardia internazionale che chiude il ’900 e celebra l’inizio del XXI secolo, comprendendo le esigenze del mondo culturale e della comunicazione mass-mediale in funzione del tempo storico che stiamo vivendo. Così Guadagnuolo, artista transrealista, crea un modo d’esprimersi di unità tra la vita e l’arte che rivela le avversità del vissuto. L’artista istituisce un’arte che segnala il suo immaginario e le sue indagini della realtà che viviamo. L’arte transrealista di Guadagnuolo dunque, non solo è connessa all’applicazione delle avvisaglie del vivente che si compone nello spazio-tempo, come anche un’indagine artistica di un’immensa realtà oltrepassabile su principi pragmatici e miranti malgrado quello che giunge insperabilmente dal mondo, per ritrovare quel filo conduttore ad indicare il bene sociale desiderato dall’essere umano.
L’opera di Guadagnuolo non la si può intendere se non si ha il tracciato culturale dell’Europa. La cultura americana scoprirà nel Vecchio Continente la ricchezza storica delle arti così come le qualità ideali dell’essere umano. Di fatto, l’arte europea è connessa alle ideologie della storia, alle lotte sociali e all’ideale per una vita superiore. Invece la cultura artistica americana è senza illusioni, priva di apprensioni e di cambiamenti sociali. È come se riesumassimo gli ideali della cultura europea che hanno associato da sempre il corso degli eventi storici dell’umanità. Nella moderna cultura filosofica europea, non dipende nel prediligere il realismo a sfavore dell’idealismo, o all’opposto, ma nel sollecitarsi nell’uno e nell’altro: precisare un’ideologia come il benessere delle comunità europee, e provvedere alle risorse per conseguire i bisogni per questi obiettivi, questo lo fonda mettendo in atto il confronto derivante dallo sviluppo e dall’insieme tecnologico e scientifico.
Anche se tanti quesiti della filosofia permangono ancora insoluti: l’arte transrealista di pensiero può essere valutata altresì come dimensione di siffatta inquietudine del mondo reale, anche se l’attuale stato d’animo che avvolge il nostro tempo non è dei migliori, per questo serve una politica che sia in grado di superare i pericoli e le irresolutezze, ricercando le risorse che il nostro pianeta del XXI secolo ancora custodisce per aiutare il progredire dell’umanità. Nell’ultimo ’900 l’arte di pensiero è persistita in America con Andy Warhol e in Germania con Joseph Beuys che hanno raccontato in scelte differenti la maniera di interpretare le realtà della vita. Warhol ha raccontato di una società malata, svuotata in oggetto di consumo, invece per Beuys la società va curata come anche natura e ambiente vanno salvaguardati, due esempi che hanno usato l’arte per fare filosofia. In Italia è nel Transrealismo di Guadagnuolo che racconta senza sottintesi attraverso la sua arte di pensiero la tragedia umana degli ultimi 50anni facendo vedere un’umanità in pericolo.
Con la caduta del Muro di Berlino si chiudeva un’epoca facendo riflettere sull’identità europea. Finisce un mondo con lo sgretolamento dell’Impero Sovietico creato da Stalin nei Paesi dell’Europa dell’Est invasi dai Russi nel Secondo conflitto mondiale. Lo scioglimento dell’Unione Sovietica implicò l’eliminazione del Patto di Varsavia e il 26 dicembre 1991, il Soviet Supremo pone fine all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, finendo così un tempo storico definito ‘il Secolo breve’, che nessuno avrebbe mai pensato che accadesse.
Con l’avvento del Terzo millennio, le comunità terrene speravamo di un po’ di pace nel rispetto umano, dell’ambiente e su un certo benessere, invece è cominciato tragicamente con l’attentato a New York alle Torri Gemelle, poi la pandemia da Covid-19, catastrofi ambientali, grande crisi economica ed energetica, una guerra alle porte dell’Europa tra Russia e Ucraina con rischi dell’uso del nucleare, riguardo a questo ed altro ravvisiamo un mondo in pericolo che va a dissolversi. Il pianeta Terra è sempre più sottomesso dall’essere umano con nuove implicazioni politiche, morali e sociali. Ben sappiamo che l’essere umano è sottoposto alle regole della natura,ma può anche trasformarli è quello di cui ci si è accorti ormai da tempo, ma forse adesso è troppo tardi. Per questo si debba considerare che il futuro potrà esternarsi in maniera irreversibile con l’ambiente naturale e lo scontro sarà letale, rendendoci sempre più incapaci di affrontare la vera emergenza che si chiama: “sopravvivenza del genere umano”. Consapevolmente dice Guadagnuolo: “Dobbiamo prendere in esame il pericolo ed agire subito”.
Da questo appare la visione del mondo di Guadagnuolo, con l’esposizione dell’artista che manifesta con la sua arte la nostra storia contemporanea prestandosi a considerare da una parte la condizione dell’uomo e mirando dall’altra ad un umanesimo artistico-religioso tra scienza e filosofia. Guadagnuolo, malgrado tutte le incertezze del senso vitale del genere umano, possiamo dire, abbia raggiunto e mantenere, una visione di profonda costanza di risolutezza, ancora coesa, con l’essere umano. Da siffatti principi critici, peraltro l’artista ci invia indicatori differenti: sui diritti umani, sulle guerre inutili, sul significato della morte, sino alle ricerche delle verità storiche, presentando questi temi in modo trans-reali, nell’attraversare le problematiche su cui ragionare. Ne sono documento, le sue composizioni pittoriche, le sculture, le installazioni e, le sue esperienze costanti nella ricerca di sempre nuovi complessi elementi realistici. Oltre a ciò, nei suoi argomenti si elaborano immagini e coinvolgimenti umani che incrociano molte dottrine tra cui la fisica e la cosmologia. Di fatto, Guadagnuolo con la sua indagine interdisciplinare fa apparire una sua realtà totalizzante e visionaria nei molti punti di vista e stati sociali nelle evoluzioni culturali, come esempio sono le tante intersezioni con l’arte: dalla letteratura alla musica, dal teatro al cinema, dalla religione alla politica e all’economia. Insomma un Transrealismo simultaneo aperto alla rivalorizzazione degli ideali che si esplicita in molteplici progetti di Guadagnuolo perfino attraverso le scritture, basterebbe indicare i suoi piani di lavoro di alcune singolari collezioni dei “Luoghi del Tempo” i “Luoghi del Corpo” o “Gli iperspazi e l’energia del segno” e ancora “Segno, Suono, Luce”, arrivando a unificare sinesteticamente composizioni pittoriche con il verso poetico o il pentagramma musicale, oppure formule della fisica, inimitabili connubi pittorico-testuali con cooperazioni di manoscritti originali dei più grandi poeti-scrittori, musicisti e scienziati. Enumerando una pittura/poesia/musica/formule-scientifiche in stretta comunione, che si converte in un codice unico nell’interazione fra scrittura e rappresentazione; analizzando da un lato le complementarietà tra arte grafica e grafologia, dall’altro evidenziandone i significati reciproci attraverso l’intersecarsi delle immagini con la parola scritta, che rivelano un’avvincente modernizzatore che ci riporta a pensare alle visive scritture di Italo Calvino come una composita analisi sull’approfondimento del visibile. Definendo peraltro un invito a ripercorrere, attraverso le visioni dell’arte, tutto lo scibile umano della vita contemporanea, un’attesa di ubicare ancora l’uomo al cospetto dei problemi ancora insoluti, mai in uno stato condiscendente, ma nella piena libertà e coscienza. Solo così, oggi, con il Transrealismo ormaistoricizzato, ha significato, l’esistenza nel nostro secolo per una crescita morale dell’essere umano e, visualizzare nell’opera d’arte la comprensione e l’urgenza contro ogni forma di ingiustizie, vessazioni e violenze e come ricercare quell’insieme di bene di cui, ancora, tanto abbiamo bisogno per il nostro futuro.