Trump, diritti negati nelle scuole ai transgender
È arrivato uno degli annunci che tutti temevano dal nuovo presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump che, pochi giorni fa, ha improvvisamente revocato i diritti ai transgender di poter utilizzare, negli istituti scolastici, bagni e spogliatoi in base alla propria identità di genere e non in base al sesso di nascita.
Un decreto che fu emesso da Barack Obama durante la sua carica presidenziale che, in pochi giorni, è stato completamente demolito dall’attuale presidente lanciando, così, un vero e proprio attacco a tutta la comunità LGBT.
In molti temono sia solo l’inizio di un’offensiva su larga scala dell’amministrazione Trump che preferisce tagliare fondi a sanità e servizi alimentando, invece, quelli bellici e revocando diritti guadagnati con anni e anni di lotte come, ad esempio, i matrimoni gay per tanto negati e che finalmente, in America, sono possibili.
La decisione sui bagni degli studenti transgender è stata trasmessa a tutti gli istituti scolastici pubblici in una lettera di due pagine che inizia con la formula ‘caro collega’, firmata dalla ministra dell’istruzione Betty DeVos. Lettera in cui si parla di “confusione legale e giuridica” che ha portato all’emanazione delle linee guida dell’era Obama. Nella missiva non si indicano nuove direttive, ma si parla del ruolo che i singoli stati Usa e i singoli distretti scolastici devono avere nel disegnare le giuste politiche.
Queste aggressive manovre contro intere comunità ed etnie stano portando, senza ombra di dubbio, ad un calo di consensi per il neopresidente ed a confermarlo è il sondaggio di CbsNews che riporta la sua popolarità in calo dell’ 1% rispetto ad inizio febbraio per cui il 39% degli americani ne approva l’operato, mentre il 51% lo giudica negativamente.
Lorenzo Toninelli