“U drisiu”: le voglie delle donne in gravidanza
La gravidanza, uno dei periodi più belli per una donna: pieno di emozioni, gioie, novità.
Per alcune donne questo periodo fantastico viene corredato dalle cosiddette “voglie”. Si dice, infatti, che le donne in gravidanza abbiano desideri particolari durante l’arco della gestazione. Leggende metropolitane raccontano di donne che d’inverno desideravano mangiare il cocomero (frutto fuori stagione) e che i mariti anche durante la notte si mettevano alla ricerca di questo cibo tanto desiderato dalle loro spose. Quando ero incinta, anche mia suocera voleva che assaggiassi di tutto per non farmi rimanere con il desiderio insoddisfatto di qualche cibo, ma questo mi ha solo provocato tanti chili di troppo che ho fatto fatica a smaltire dopo il parto.
Ma perché i desideri culinari delle donne incinte dovevano essere soddisfatte a tutti i costi?
Si diceva, a tal proposito, che se, per esempio, una donna gravida avesse avuto desiderio di mangiare cioccolata e si fosse toccata una parte del corpo subito dopo, nello stesso punto sarebbe spuntata al bambino una macchia del colore del cioccolato. Un evento del tutto impossibile e che sa tanto di “miracoloso” ma che la gente delle generazioni passate riteneva normale e naturale. E’ possibile che le future mamme, molte delle quali questi desideri irrefrenabili non li avevano, marciassero un po’ sopra questa credenza popolare per farsi accontentare e coccolare dal marito e dai propri cari. Forse una richiesta d’affetto ulteriore da parte delle future mamme, o forse solo il desiderio di soddisfare un peccato di gola. Oggi sappiamo, inoltre, che le macchie che alcuni bambini hanno sulla pelle sono angiomi o nei presenti nell’epidermide non certo per le “voglie materne”. A me, però, piace denominarle ancora “all’antica”, come diceva mia nonna: “U DRISIU”, il desiderio, la voglia, che può essere di fragole o di caffé e latte.
L’amore per la tradizione mi porta a ricordare con il sorriso sulle labbra questi aneddoti che possono risultare assurdi ma che a me portano indietro nel tempo e fanno tanta tenerezza.
Giusy Chiello
Redattore Capo giusy.chiello@ilmiogiornale.org