UN MEDICO “PARTICOLARE”, MA SOPRATTUTTO UN UOMO DI ELEVATA CULTURA SCIENTIFICA E UMANISTICA

In pensione il dottor Stefano Taraglio, anatomo-patologo e dirigente sanitario al servizio della Sanità torinese

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico e biografo)

Oggi, più che mai e vario titolo, si parla di medici e del loro operato, sempre al centro dell’attenzione istituzionale e soprattutto dei cittadini che a loro si rivolgono ogni giorno. Da sempre tutte le specialità sono interessate, tante sono le patologie croniche ed emergenti, spesso anche di una certa gravità. Quindi, ciascuno prima o poi ha modo di conoscere questo o quel medico, ma ad eccezione di uno specialista: il patologo o, più precisamente, l’anatomo-patologo, ossia “il medico che il paziente non vede mai”. Anche se nei decenni si è evoluto grazie ai progressi della tecnologia, oggi lo possiamo ancora immaginare l’uomo che lavora tra le sue provette nei laboratori d’ospedale, esamina radiografie, studia tessuti sui vetrini, effettua le lugubri autopsie (oggi per fortuna molte meno anche grazie al progresso della diagnostica strumentale) e ha spesso il compito di dettare l’ultima diagnosi, capace di salvare una vita. Perché questa premessa? Non solo perché in qualità di divulgatore scientifico e biografo, ma soprattutto perché vorrei ricordare la figura dell’anatomo-patologo torinese (e amico) Stefano Taraglio (classe 1959 – nella foto) che dal 1° settembre di quest’anno conclude la sua carriera di clinico settore negli ospedali Mauriziano Umberto I° prima, e Maria Vittoria poi, per concludere con il ruolo di dirigente della Sanità torinese. Dotato di ottima cultura medica e generale, il dott. Taraglio è un umanista di eccellenza, la cui virtù è caratterizzata da umiltà, riservatezza e da quell’insolito “composto silenzio”; una triade di doti che sono proprie dello specialista “indagatore” di un corpo un tempo malato al quale dare la giusta definizione, ovvero l’appropriata diagnosi. Il dottor Taraglio, che conosco da molti anni, è sempre stato conscio del suo sapere, peraltro mai ostentato né pubblicamente e né privatamente, onorando l’etica della Medicina e il massimo rispetto dei pazienti che ha quasi mai conosciuto… Sempre aggiornato e al passo coi tempi, ha dimostrato di essere un clinico moderno e, a mio modesto avviso, mai superato, contribuendo alla soluzione di non pochi dilemmi a “conforto” dei colleghi clinici a volte assaliti dai dilemmi diagnostici; una collaborazione reciproca dove il “conflitto” delle rispettive competenze non ha mai avuto ragione d’esistere. E anche per questa ragione, io credo, il dott. Taraglio ha contribuito alla crescita della Anatomia Patologica locale e nazionale. Ecco un sintetico quadro di un Uomo che ha saputo dare, dopo aver imparato ed essendo cresciuto in clima sanitario un tempo un po’ più sereno, ma senza mai “disorientarsi” rispetto a quello più recente un po’ più “impegnativo”. Anche se non sarà questa la ragione, che per garbo non ho mai voluto approfondire, il dottor Taraglio è poi passato alla direzione sanitaria dell’Asl Città di Torino, un ruolo di non minore responsabilità, la cui valenza operativa rientrava nelle sue caratteristiche dove lungimiranza, pacatezza e talvolta decisioni salomoniche, hanno completato e completano questo doveroso ritratto.

La foto è tratta da adnKronos

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *