UN QUADRO DESOLANTE CHE SI VA PERPETUANDO…

Non è pessimismo ma parte di una concretezza attuale e futura

di Ernesto Bodini

Quanti sforzi, ancora, servono o serviranno per far fronte alle aggressioni umane (conflitti bellici a parte) cercando di mettere in atto ogni azione per tutelare la nostra incolumità? Non intendo disquisire sui provvedimenti legislativi che nel nostro Paese abbondano, ma è bene rilevare la “inefficienza” di applicazione degli stessi in alcuni casi, e in eccesso in altri… nonostante le Forze dell’Ordine (lievemente potenziate in alcune aree) che, detto per inciso, non solo i poteri operativi hanno qualche limite ma soprattutto è  in costante rischio la loro stessa vita, come del resto anche di altri eventuali soccorritori. I femminicidi sono una fetta della cruda realtà di questi ultimi tempi, ai quali aggiungere altre cause e relativi responsabili di lesioni alla persona e al patrimonio pubblico. Come in tutti i casi è imprudente sentenziare, ma allo stesso tempo è doveroso porsi delle domande, ad esempio perché succede tutto questo che non accadeva nei primi decenni del secolo? Si è sempre discusso sul fenomeno delle immigrazioni che, in parte, è da considerare sia perché solo parte degli immigrati si sono adattati e si adattano al nostro Paese, e sia perché una certa percentuale è responsabile di determinati reati, tant’è che circa il 35-40% di essi occupa le nostre patrie galere. A questo riguardo è da rifuggire ogni intendimento al razzismo, sia perché è insussistente il concetto di “razza” e sia perché chi delinque solitamente è ben cosciente delle sue azioni, qualunque siano le sue origini e la sua cultura di appartenenza. Bisogna essere, a mio avviso, sempre dei garantisti, almeno fino a prova contraria, ma quando vengono a mancare stabilità e sicurezza  di un popolo come il nostro, è evidente che bisogna analizzare origini e ragioni di certi provvedimenti, avendo l’accortezza di non farsi “condizionare” da radicate ideologie politiche che, di fatto, non portano a nulla… Ma intanto i nostri problemi esistenziali continuano a perpetuarsi e non si intravede una minima possibilità di inversione e, a questo punto, mi sconcerta il fatto che una Repubblica democratica con tanto di esponenti deputati a farla rispettare, continua a perdere di credibilità anche se va richiamando l’attenzione sulla Carta costituzionale; un invito che tutti sentono e pochissimi ascoltano preferendo molte chiacchiere e scarsissimo pragmatismo. Ad esempio, seguire i dibattiti in Parlamento, sia pur attraverso i vari social, è un qualcosa di disdicevole: proclami, proposte, richiami, rievocazioni, farneticanti citazioni varie, accuse e contro accuse tra i parlamentari stessi sono tutte azioni sterili per giungere quasi sempre a nulla di fatto, o quanto meno di discutibile utilità. Il fatto stesso che si aggiornino i bollettini relativi ai femminicidi, alle violenze e stupri, agli infortuni mortali sul lavoro, ai danni del patrimonio pubblico, alle evasioni e quant’altro ancora, si configura in una sorta di “lista della spesa” (quella dei danni), i cui costi umani ed economici diventano stratosferici e quindi incontenibili. Per queste ed altre deduzioni non è il caso di essere strettamente degli addetti ai lavori, in quanto ciò che è evidente è palese e inconfutabile come anche diversi mass media rimarcano ogni volta ciò che accade. Avere la presunzione di sentirsi votati alla politica attiva ed ancor peggio a saper svolgere un compito tra i proponenti-decisori, a mio dire è pura presunzione tant’è che in questi ultimi 30-40 anni la politica italiana non ha saputo intervenire su una gran parte delle avversità che si potevano prevenire…, oltre al fatto che non pochi politici in questi ultimi decenni hanno dovuto fare i conti con la Giustizia. E ciò sta a dimostrare che arrivismo e incontenibile ambizione per varcare la soglia del Palazzo del potere, non sono certo i mezzi per rassicurare la collettività, una carenza che continuiamo a pagare a caro prezzo! Se poi tiriamo in ballo ciò che è più caro a tutti, ossia il diritto alla tutela della salute, si rischia di sprofondare nella voragine più profonda, e sono sempre meno quelli che riescono ad emergere. Un quadro pessimistico? Non direi, se non si vuole fare come gli struzzi o come Ponzio Pilato; e quello che mi sconcerta ulteriormente è la scarsa certezza di un futuro sereno per le ultime e future generazioni, parte delle quali (i minorenni) ignare di cosa riserverà loro il “destino Italia repubblicana”, oltre a dover fare i conti con le costanti calamità naturali, e se queste ultime e future generazioni saranno povere di Fede o di un ragionato “credo esistenziale”, sono convinto che sarà da rimettere tutto in discussione, a meno che il buon Dio voglia intervenire santificando la mente di ognuno.

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