Vaccinare i bambini quando fa troppo caldo


In questi ultimi tempi l’argomento vaccinazioni obbligatorie sui bambini è stato affrontato ampiamente per via del decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale. Convertito in legge a tutti gli effetti il 25 luglio 2017.

In questo caso non entreremo in merito ai contenuti, per i quali sono state fatte infinite proteste da parte di tantissime associazioni e genitori, contrari a rendere alcune vaccinazioni obbligatorie per dei bimbi così piccoli. Ben dieci i vaccini da dover effettuare, anche se concretamente si tratta di 14, contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Alcuni somministrati in formulazione esavalente. Il problema su cui ci si concentra maggiormente sono le conseguenze che questi virus inattivi iniettati in bambini così piccoli, possono provocare.

Per molti i rischi sono sempre dietro l’angolo, addirittura si parla di correlazione tra una delle sindromi più complesse e incurabili che esistano, l’autismo. Secondo gli studi non necessariamente determinato da fattori genetici ma anche esterni. Evidenziando la possibilità che le vaccinazioni possono provocare rigonfiamento cerebrale, creando seri danni neurologici, anche se non visibili immediatamente nel neonato.

Le opinioni risultano essere davvero contrastanti e oltre ai contrari ci sono anche i genitori favorevoli, molti più di quanto si pensi.  Non sappiamo se dietro alle vaccinazioni ci sono interessi interessi economici oppure no, ovviamente ci auguriamo che non si speculi sulla salute delle persone soprattutto se sono indifese come i bambini. La cosa importante, però,  è capire i pericoli reali che possono esserci per il bene dei nostri figli. Di sicuro le reazioni ai vaccini ci sono, vanno da febbre, sonnolenza, dolore nella zona interessata. Infine, mal di testa.
La febbre nel cervello potrebbe, però, evolvere in encefalite e si stima possa provocare un idrocefalo. Questo con molta probabilità, se non curato può, secondo gli esperti, compromettere la corteccia cerebrale dando origine alla sindrome autistica. Allo stesso tempo il collegamento si dice sia davvero poco probabile. L’insorgenza di conseguenze dannose esiste ma davvero poco probabile, il pericolo maggiore nel caso in cui il vaccino utilizzato sia difettoso di produzione o  non conservato correttamente.

Il caldo che centra? Altrettanto spesso le domande che vengono poste a medici e pediatri riguarda la somministrazione di un vaccino durante l’estate, e la possibilità che con le elevate temperature si verifichino l’insorgenza di complicanze varie. Oggi la risposta è che il bambino non rischia nessuna particolare controindicazione nel caso in cui venga sottoposto a vaccinazione nei mesi più caldi.
Un tempo la convinzione che il vaccino non andasse fatto in questo particolare periodo dell’anno dipendeva dall’associazione che si faceva del caldo rispetto ai cibi che andavano a male, dalla proliferazione dei batteri e altro. In realtà questo non deve essere considerato un ostacolo.

Poi oggi esistono molti modi per non fare soffrire di caldo il piccolo, soprattutto dopo aver fatto la sua vaccinazione. Con i nuovi impianti di climatizzazione finalmente è possibile farli stare fresco e tranquilli anche quando fa più caldo, alleviando il fastidioso dolore che il vaccino può provocare. Oltretutto senza il timore di recare danno al piccolo grazie alle nuove e incredibili funzioni di questi nuovissimi dispositivi. Incredibili offerte le potete trovare in moltissimi rivenditori anche online, ma se volete la garanzia di qualità ed efficienza allora date un’occhiata al sito cr-edilizia, troverete sicuramente quello che fa al caso vostro.

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