Venerdì a Firenze Herself e Femina Ridens in concerto

GLUE – Alternative Concept Space Firenze presenta:

HERSELF

+ FEMINA RIDENS

a seguire MyShell dj-set by Michelle Davis

venerdì 8 marzo 2013 @ GLUE Alternative Concept Space

V.le Manfredo Fanti, 20 – Firenze
Apertura ore 21.00 | Concerto ore 22.30

Ingresso gratuito con tessera Glue/US Affrico

Modalità di tesseramento: http://www.gluefirenze.com/wordpress/?page_id=89

 

 

“Prendete Sparklehorse, Goodmorningboy, Iron & Wine e uno a caso tra Devendra Banhart, Nick Cave e Beck. Chiudeteli tutti insieme in una stanza satura di fumo, con le pareti vagamente psichedeliche. Dategli una sola chitarra acustica ed un campionatore. Aspettate due giorni e poi tornate a vedere cosa hanno combinato. Se non si sono uccisi tra loro, avranno tirato fuori qualcosa che si avvicina alla musica degli Herself.” (Stefano ‘Acty’ Rocco, per Rockit)

 

“Canto per le inadeguate, le furiose, le insoddisfatte, le ritardate, le inscopabili e le sfiorite. Canto per quelle fiduciose, pronte a lottare ed esultare a qualsiasi età.” (Femina Ridens)
Il suo album esce l’11 marzo 2013. In anteprima, oggi, al Glue.

 

 

HERSELF

 

Il lavoro di Herself viene salutato dalla critica come un armonico meeting tra Sparklehorse, Gravenhurst e Will Oldham. Con un pugno di dischi alle spalle (per etichette quali Jestrai Records e l’inglese Death Letter Tapes), Herself è la personale creazione di Gioele Valenti, songwriter di folk apocalittico a bassa fedeltà, ma anche l’espressione di validi collaboratori come Aldo Ammirata (basso, violoncello, samples). Herself arringa i propri personali fantasmi in dischi registrati con mezzi di produzione decisamente poveri, riflettendo interamente la personalità del fondatore. Ha suonato con Damo Suzuki e fatto molti warming up per gruppi quali Dinosaur Jr, Verdena, Giardini di Mirò, Jennifer Gentle.

Giunto al quarto disco ufficiale, dopo fortunati lavori usciti per Jestrai Records, e molti episodi minori per etichette straniere, Gioele Valenti aka Herself approda in casa DeAmbula Records, label indipendente che può annoverare in scuderia importanti artisti come Ulan Bator e Pineda (Umberto Giardini).

Registrati in parte in studio e in parte a casa, i tredici brani dell’ultimo “Herself” (uscito lo scorso 3 aprile 2012) coniugano la scrittura intimista folk lo-fi, che da sempre caratterizza il progetto, con le venature gothic di tradizione anglo-americana e con un suono dagli evidenti echi canterburiani e psichedelici – rilevante in tal senso l’apporto di Aldo Ammirata (bass, cello).

Album diretto, nondimeno di lunga gestazione, “Herself” finisce per intrappolare un vasto spettro emotivo, tanto ampio quanto estesa sa essere la gamma cromatica esistenziale, tra abisso, stato di grazia e perdita, lungo le direttrici di un concept che parla del cambiamento e dei processi alchemici sottesi.

Le consuete ballate acustiche in stile home-made-tapes, sbilenche e sporche di rumore ambientale, sposano suggestioni shoegaze, per una voce fragile che incide in case vuote, santuari sconsacrati e studi spersi nella campagna mediterranea (Vertigo Recording).

Idealmente a metà tra Bill Callahan e Sophia, il suono di Herself stavolta si arricchisce della collaborazione di Amaury Cambuzat (Ulan Bator) – che oltre ad aver suonato nei brani “Sugar Free Punk Rock” e “How You Killed Me”, ha curato il mastering del disco – e Marco Campitelli (The Marigold), intervenuto sui brani “Something In This House” e “Passed Away”.

Web: http://www.herself.altervista.org/home.html

Video: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=6xY46tl3ThY

 

 

FEMINA RIDENS

Femina Ridens è Francesca Messina che, dopo aver lavorato nel campo dello showbiz (Lady Violet) e del teatro (Biennale di Venezia 2004 ) esordisce con il suo progetto da solista in italiano che debutterà l’11 marzo 2013 con A Buzz Supreme.

La sua ipotesi musicale concepisce la canzone come un percorso ritmico stratificato, sovrapposto ad una ricerca lessicale volta a far parlare la musica e far suonare le parole.

Si serve di suoni scarni, morbidi e analogici, immersi in ambientazioni iper-romantiche dove si infrangono assalti ritmici e tappeti elettronici. I suoi brani sono dilatati e distorti fino ad un punto di non ritorno, dove luce e oscurità si mescolano, ed è proprio su questo gioco degli opposti che si fonda questo album omonimo, le cui otto tracce si inseguono in una gara contorta di sensualità e rabbia.

Femina Ridens scarta i toni piagnoni, ripudia la vena nostalgica e la deriva rozza e amara troppo in voga nell’ indie italiano

Le sue canzoni sono giochi di specchi in cui ritrovarsi, tra scelte obbligate e tentativi di evasione; tra ricerca del sublime e linguaggio mainstream dove chi ascolta può ricordare se stesso; in quelle relazioni ansiose, fatte di evidenti e tacite contraddizioni, dalle quali nessuno può scappare.

Il disco è stato registrato presso gli studi di Niccolò Gallio, con la partecipazione di Massimiliano Lo Sardo al basso e al synth e masterizzato da Andrea Suriani presso gli studi Alpha Depth di Bologna.

Francesca Messina anima il progetto con la sua voce, suonando la kalimba, la chitarra acustica, la stratocaster, il synth e tutte le ritmiche presenti nell’album.

Web:  https://www.facebook.com/pages/Femina-Ridens/128572040624321

 

 

MYSHELL dj

AAA djane bionda-ma-non-troppo cerca musicodipendenti e concertofili alla ricerca di musica diversa ma non troppo.
Pop, future beat, electro folk, hybrid rock.
Music-onnivora che apprezza le playlist gustose e cROCKanti al punto giusto.
La troverete al Glue, sarà dietro la consolle. Vi aspetta, è Myshell.

 

 

Foto di Marzia Falcone

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