Voci del carcere di Rebibbia: venerdì a Roma la presentazione dell’antologia “Lenta cavalca nel tempo la prossima ora”
di Marcella Onnis
Venerdì prossimo, 14 marzo 2014, si terrà a Roma la prima presentazione dell’antologia Lenta cavalca nel tempo la prossima ora, edita da L’Erudita, giovane marchio della casa editrice Perrone. La presentazione, organizzata dall’associazione culturale ChiPiùNeArt, avrà inizio alle ore 18 e si svolgerà presso il centro culturale “Aldo Fabrizi”, in via Corinaldo.
L’antologia racchiude gli scritti di alcuni detenuti della Casa circondariale di Rebibbia che frequentano la sezione carceraria dell’Istituto di istruzione superiore “J. Von Neumann” di Roma ed è stata curata dal direttore didattico dell’associazione ChiPiùNeArt, Adele Costanzo, e dal suo presidente, Cecilia Bernabei. È quest’ultima a raccontare, nella prefazione, come sia nata questa raccolta, che prende il nome da uno dei brani: «L’idea di raccogliere i testi che spontaneamente mi venivano consegnati durante le lezioni di italiano, è venuta da sé, leggendo e rileggendo le parole scritte su fogli spesso improvvisati, su pezzi di quaderno, sul retro di una fotocopia, raramente trasferiti su file».
Questi scritti – grazie alla collaborazione tra la scuola, il carcere, l’editore e l’associazione – giungono ora a noi lettori con tutta la loro dote di spontaneità: le curatrici, infatti, hanno lasciato «intatta la sostanza del messaggio che ogni testo racchiude». Sarebbe riduttivo, tuttavia, pensare che di prezioso in tali brani ci sia solo la “purezza di intenti”: «Grazie ai miei alunni, – prosegue Cecilia Bernabei – ho recuperato il senso e la bellezza del lavoro manuale che sta dietro alla scrittura, del pensiero che si fa parola senza intermediazioni, del desiderio di imprimere sentimenti ed esperienze che altrimenti sfuggirebbero. Ho recuperato il senso del tempo in una condizione in cui, spesso, il tempo è nemico mortale. […] Il tempo trascorso a scuola diventa denso e carico di significati che vanno ben oltre la didattica, esattamente come nelle scuole “fuori”, ma con la differenza che, alla fine dell’orario scolastico, per gli alunni, lo spazio resta il medesimo. Dentro le mura del carcere si svolge tutta la vita.»
Ed eccolo lì il tempo, quell’elemento che tiranneggia la vita “dentro” ancor più della vita “fuori” e che, non a caso, al di là della varietà di tematiche affrontate, è una costante in tutta l’antologia. «[…] quel tempo che – così ancora la bella prefazione – si dilata e diventa spazio, voglia di valicare i confini dell’aula attraverso la forza della parola».
Per acquistare l’antologia occorre scrivere a info@chipiuneart.it . E ne vale davvero la pena, anche perché l’editore devolverà parte del ricavato al Telefono Viola, che si occupa di abusi sui detenuti.