Vincenzo Esposito a Bressanone: resoconto dell’incontro con lo scrittore
Riceviamo e pubblichiamo:
Incontro con l’autore: Vincenzo Esposito alla Civica di Bressanone
Il muro d’ombra di Vincenzo Esposito – Graus editore (Napoli – Roma 2013), € 15,00.
BRESSANONE – Nella sala-lettura della Biblioteca civica di Bressanone venerdì scorso si è tenuto il secondo dei tre incontri con gli scrittori di lingua italiana, organizzati per questa primavera dall’Associazione Culturale Millan. Vincenzo Esposito, l’autore di turno – gli altri due sono Beatrice Immediata (4 aprile) e Goffredo Palmerini (prossimamente, il 4 giugno) – ha presentato l’ultimo suo romanzo: Il muro d’ombra [Il muro d’ombra di Vincenzo Esposito – Graus editore (Napoli – Roma 2013), € 15,00].
Vincenzo Esposito, nato a Torre Annunziata nel 1945, risiede a Roma. Studioso e ricercatore di storia medievale, ha insegnato nei licei a Torino e a Roma. Ha pubblicato quattro romanzi: La festa di Santa Elisabetta, e La quinta stagione dell’anno, con Avagliano; L’amico francese, e Il muro d’ombra, con Graus.
Le vicende narrate da Esposito attingono ad un vissuto storicizzato, sebbene trasfigurato e idealizzato nell’opera letteraria, della provincia napoletana. Alla fine, le azioni, recuperate dal fondo della memoria, da una patrimonio di natura vagamente autobiografica, sono destinate ad assumere una funzione simbolica. I sentimenti e il clima morale sono quelli della “provincia addormentata” (secondo la definizione di Michele Prisco), fondamentalmente schietti e genuini, di una società che aspira a superare la stagnazione di un mondo chiuso e acquiescente, riscattata solo dalla carica di umanità gelosamente conservata in seno alla famiglia: umanità che si manifesta come deposito di tradizioni, e, nello stesso tempo, di valori trascendenti. Ne Il muro d’ombra, il personaggio Vincenzo (da qui la sollecitazione al richiamo di una possibile narrazione autobiografica), attraverso il ricordo – ormai adulto – di tutta una serie di avvenimenti collegati ad un momento significativo della sua vita, rivive l’esperienza della scoperta di un mondo nuovo, fin allora sconosciuto alla sua infanzia. Anche Il muro d’ombra (citazione da Ungaretti: poesia La Madre [1930]), dunque, in linea con la produzione precedente, si definisce romanzo di passaggio, di conquista e di nuova conoscenza. Un’opera tra il romanzo psicologico e quello di formazione. Una favola moderna, congeniale all’adolescenza, in una ricostruzione degli anni trascorsi, legati al ricordo della morte della madre.
La narrazione letteraria per quanto attinga a fonte autobiografica è sempre una creazione fantastica ed originale, una invenzione artistica che si realizza in un testo fatto di parole. Con Esposito ci troviamo di fronte ad una lingua apparentemente familiare ma rigorosa e artisticamente costruita, sempre vigile e controllata, la quale asseconda il flusso della memoria, organizzata in una sintassi nuova che, mentre tiene unita e compatta la pagina, regola la tensione narrativa coinvolgendo il lettore nel presente della vicenda, avvincendolo. Una scrittura matura e sicura, quella di Esposito, dove, pur badando l’autore all’essenziale, non trascura quegli elementi narrativi e linguistico-letterari, che trasporta il lettore nel mondo immaginario della creazione d’arte, fedele, tuttavia, al mondo reale che viene rappresentato, e coerente col mondo interiore dell’autore, quello dei valori ideali degli anni della giovinezza che si vuole commemorare.
La serata ha trovato una buona partecipazione di pubblico, molto interessato. Hanno collaborato alla presentazione Claudia Falcinelli, con un breve profilo della biografia artistica dell’autore e Paola Modena, che del romanzo ha letto alcune pagine di particolare rilievo ed emozione. Alcuni aspetti critici, e formali e sociologici, del fatto letterario, sono emersi dal dibattito pubblico. La serata si è conclusa con l’incontro personale che tutti i presenti hanno avuto con l’Autore, al quale poi è stata richiesta la dedica autografa sulla propria copia del romanzo in esposizione, il muro d’ombra; a ricordo della storica serata. In mattinata lo scrittore aveva visitato le quattro scuole di lingua italiana della città.
Luigi Casale