Volontariato in carcere
di Ernesto Bodini
(giornalista –critico d’Arte)
Determinazione e innovazione sono le peculiarità che caratterizzano il modus operandi dell’Associazione di ascolto La Brezza – Onlus, ed è così che continua un percorso di solidarietà che l’associazione nei giorni scorsi ha presentato alla Biblioteca Civica torinese la IV edizione del Progetto “Scambi in luce”, ossia la presentazione di lampade artisticamente dipinte dalle persone detenute della C. C. Lorusso e Cutugno di Torino, dell’IPM Ferrante Aporti e della C.C. di Vercelli. All’inaugurazione avvenuta il 22 febbraio c.m. è stato presentato dai volontari dell’Associazione l’opuscolo “Scambi in luce” che documenta l’intero percorso tra testimonianze e scatti fotografici, a seguire una ricca mostra fotografica che riprende quei manufatti che rientrano nell’ambito dell’attività dei Laboratori “Arte espressione del Sè”, in collaborazione con l’Istituto Bodoni Paravia di Torino. Oltre duecento, tra detenuti e volontari, hanno contribuito a diffondere le lampade che hanno illuminato nel periodo natalizio le vie del centro cittadino, il cui coinvolgimento comprende associazioni, biblioteche, centri per anziani, scuole e centri commerciali, i Comuni di Collegno, Grugliasco ed altri; un messaggio di un avvicinamento tra “il dentro” (il carcere) e “il fuori” (la società). E questo assume un valore aggiunto in considerazione del fatto che le persone detenute hanno bisogno di ascolto, non di pietà, in quanto riconoscono il proprio sbaglio e accettano di scontare la propria pena. «Essere accanto a loro – ha precisato la presidente Sartoris – vuol dire condividere un percorso difficile e colmo di sofferenze… In carcere si comunica poco con le parole ma molto con gli sguardi; con lo sguardo profondo che arriva a comprendere il disagio della persona che vi si incontra, si comprende l’Essere nella sua fragilità, ma anche nella sua bellezza e forza quando decide di cambiare e di iniziare un nuovo cammino…». Infatti, è da queste considerazioni che è nato il progetto Scambi in luce: non solo dall’interno del carcere ma soprattutto dall’interiorità dell’individuo, desideroso di uscire dalla restrizione reale per incontrare la società che ha offeso e con il desiderio-dovere di risarcirla al momento del suo reinserimento.
Questa iniziativa, che si va sempre più perpetuando tanto da trovare condivisione e sostegno delle Istituzioni locali e del Centro Servizi per il Volontariato (VOL.TO.) presieduto da Silvio Magliano, esprime quella luce che si interseca con altre, sino a creare un caleidoscopio all’interno del quale ogni colore rappresenta gioia, dolore, felicità, tristezza «Un insieme – scrive il detenuto Piero nella brochure di presentazione – di sentimenti che ci accompagnano nel corso della nostra vita, sino a sfociare in un’esplosione di colorazioni che offuscano tutto l’intorno». Poche parole ma sentite e ricche di emozione alle quali fanno eco quelle del detenuto Remus: «Un’emozione, un desiderio, un’esperienza vissuta fuori, prima del carcere, nasce così la luce che illumina il cammino e fa sentire al sicuro nei giorni bui». Testimonianze lette in pubblico insieme ad altre, che lasciano il segno nell’ottica di essere ascoltati non solo dai volontari de’ La Brezza, ma anche da una società sempre più “addormentata” per indifferenza o per egoismo, e per questo lasciare una impronta artistico-creativa come quella di una lampada che illumina o di una fotografia che immortala, lascia intendere che quando non permettiamo che la persona si esprima come tale, le neghiamo quella dignità che le è propria e che vorremmo per noi stessi. L’opuscolo “Scambi in luce” per chi lo desidera può essere richiesto alla stessa Associazione scrivendo a: ik1vci2006@libero.it
Foto di E. Bodini. In alto la volontaria Antonella Dominelli e la presidente Lucia Sartoris; in basso uno scorcio della esposizione fotografica.