Campionati mondiali dei trapiantati 2013: 2° nella crono il ciclista sardo Stefano Caredda
CAMPIONATI MONDIALI TRAPIANTATI W.T.G – DURBAN
NELLA CRONO STEFANO CAREDDA SI ARRENDE SOLO ALL’INGLESE RICHARD SMITH
Eccellente prestazione del ciclista Stefano Caredda ai giochi mondiali dei trapiantati della W.T.G. 2013 in corso di svolgimento a Durban in Sud Africa. Il forte corridore di Settimo San Pietro (CA), trapiantato di fegato a Cagliari nel 2008, è giunto per la prima volta secondo nella gara a cronometro su un precorso di 5 km, disputata in un parco cittadino a Durban in Sud Africa, in un tracciato molto tecnico con molti saliscendi e cambi di ritmo, adatto a corridori forti e con una notevole preparazione specifica.
Così come due anni fa ai mondiali di Goteborg, i più forti sono venuti nuovamente alla ribalta con l’inglese Richard Smith, che da alcuni anni sta dominando i mondiali e che stavolta ha battuto Stefano Caredda di soli 14 secondi, il tempo di due battiti d’ali di una mariposa (farfalla) sud africana, e con lo spagnolo Manuel Ontoso, ottimo terzo e giunto con 4 secondi di ritardo da Caredda.
Domani ci sarà la gara in linea di 20 km e Stefano Caredda si è già prenotato per la rivincita con il forte inglese, sperando anche di essere sostenuto dagli altri italiani del team, che bene si sta comportando in questi mondiali. A breve partiranno anche le gare di nuoto che vedranno partecipi i gli atleti sardi Marina Cotti e Vladimiro Atzeni.
ORDINE D’ARRIVO CRONO 5 KM
1° Richard Smith U.K. 7 m 52 s
2° Stefano Caredda I 8 m 06 s
3° Manuel Ontoso E 8 m 10
Il Presidente della Prometeo Aitf onlus
Giuseppe Argiolas
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DEDICATO AD UN AMICO SPECIALE
Carissimo Stefano Caredda,
questo secondo posto ai mondiali dei trapiantati di Durban è il premio per il tuo impegno nell’allenarti con costanza quasi ogni giorno.
Credo che l’essere andato a farti seguire al centro specialistico per lo sport della Isokinetic di Bologna e in aggiunta aver seguito le tabelle di allenamento del forte cicloamatore Walter Uccheddu, privilegiando la qualità alla quantità, abbiano avuto il loro peso e lo si vede nel tempo che hai impiegato nel fare la gara a cronometro.
Infatti, 8 minuti e 6 secondi in un circuito che – ho visto dalla altimetria del percorso- era tutto saliscendi con cambi di ritmo, a mio parere, è un tempo molto buono.
Penso che oggi tu abbia scritto un pagina importante nel libro che racconterà la tua speriamo molto lunga carriera di trapiantato sportivo che vola in bici.
Caro Stefano, domani con la gara in linea hai un’altra occasione per scrivere una pagina ancora più bella di quelle scritte dal nostro compagno di avventure Francesco Abate con i suoi libri.
Coraggio, Stefano, non sentirti appagato perché l’inglese Richard Smith, che sappiamo tutti è fortissimo, può essere battuto da uno Stefano Caredda in forma, che vuole soffrire e vincere.
Io spero che domani tu riesca a vincere non solo per te ma per tutti noi trapiantati sardi e per tutti gli operatori sanitari che ci hanno portato al trapianto.
Sappi che ti siamo vicini con il pensiero e siamo idealmente dietro di te in 250 a soffiare un alito di vento alle tue spalle per farti andare più veloce di tutti.
Se questo succederà, allora sì che anche tu potrai ricambiare il grande gesto e regalare una maglia azzurra dell’Italia a un grande campione di sport e di vita.
Caro Stefano, il mio ultimo pensiero è per quella persona che da quella notte tra il 19 e il 20 Gennaio 2008 non è più tra noi perché è volata in cielo.
Ebbene, questa persona oggi con te è arrivata seconda ai campionati mondiali dei trapiantati; credo che sarà felice alla grande e dirà sottovoce: “Gli ho proprio fatto un grande Dono, me lo ha curato bene, ne ha fatto un buon uso.”
Se domani vincerai la gara in linea, sarà ancora più felice, noi con Lei e credo che anche il Dr. Zamboni, conoscendoti bene, si aspetti da te un risultato di livello mondiale, proprio come i suoi trapianti.
In bocca a lupo.
Pino Argiolas
P.S. Saluti e congratulazioni anche a Richard Smith.
Nella foto, da sinistra a destra, Stefano Caredda, Richard Smith e Manuel Ontoso